Una settimana lavorativa da 70 ore: l’assurda teoria del miliardario Narayana Murthy
C'è chi propone di lavorare solo quattro giorni e chi di arrivare a 70 ore a settimana. L'idea è di Narayana Murthy, co-fondatore di Infosy, che durante un appello ai giovani lavoratori indiani ha spiegato una nuova strategia per far crescere l'economia del Paese. "Se ci confrontiamo con le migliori aziende globali, posso dirvi che noi indiani abbiamo molto da fare", ha spiegato in occasione del centenario della Camera di commercio indiana. "800 milioni di indiani vivono in povertà. Se non siamo in grado di lavorare sodo, chi lo farà?"
La soluzione, secondo Murthy sarebbe aumentare l'orario dei dipendenti, fino a 70 ore a settimana. Non solo, ha anche chiesto al governo di non intervenire, "non ha assolutamente alcun ruolo nell'imprenditoria. Ho anche capito che gli imprenditori costruiscono una nazione quando creano posti di lavoro, creano ricchezza per i loro investitori e pagano le tasse". Non è la prima volta che Murthy promuove orari più lunghi, a febbraio ha anche criticato lo smart working, definendolo una "trappola" per i dipendenti.
La proposta di Narayana Murthy
Il mese scorso Murty ha detto alla CNBC che non crede nell'equilibrio tra lavoro e vita privata e pensa che il passaggio da una settimana lavorativa di sei giorni a cinque nel 1986 sia stato "un male per il paese". Già un anno fa, a ottobre 2023, aveva dichiarato che i dipendenti indiani avrebbero dovuto lavorare 12 ore al giorno per i prossimi decenni per trasformare il Paese in una potenza economica.
Murty segue una filosofia condivisa da molti giganti del settore tech, lo stesso Musk, dopo aver acquistato Twitter e licenziato la maggior parte dei dipendenti ha chiesto modalità di lavoro "hardcore" per tenere i ritmi aziendali. Un filone che però si sta dimostrando contro producente.
Perché la settimana da 70 ore è un pessima idea
Il grande obiettivo di Murthy è avvicinarsi al modello cinese, che ha una media di ore lavorate pari a 2.196 all'anno e un PIL pro capite di 14.129 dollari. Gli indiani, invece, lavorano circa 2.123 ore all'anno, per un PIL pro capite di 6.711 dollari. Questi dati mostrano bene come il numero di ore lavorate non sia direttamente proporzionale al Pil. Non solo, secondo i dati di Our World In Data, Paesi come l'India e il Bangladesh, per esempio, lavorano già più ore dell'Occidente, ma continuano ad avere un PIL pro capite inferiore.
Infine diversi studi, tra questi una ricerca pubblicata dalla Boston University a febbraio 2024, mostrano i vantaggi a livello di produttività per i dipendenti che hanno un orario più leggero. Al contrario sembra che chi supero le 49 ore a settimana sia più inefficiente e meno motivato sul posto di lavoro. La teoria di Murthy quindi non ha basi scientifiche, anzi, gli ultimi studi sembrano dimostrare proprio il contrario.