Una chiamata dai Paesi Bassi e il conto è svuotato: come funziona la truffa del prefisso +31
Il telefono squilla, sul display compare un numero che non è salvato in rubrica. Il prefisso è +31, non quello italiano, ma dei Paesi Bassi. Chi risponde cade nella trappola. Siamo di fronte all'ennesima truffa che fa leva sulle aspettative degli utenti. Infatti dall'altra parte del telefono si sente una voce registrata, parla di un'offerta di lavoro e invita, se interessati, a proseguire la conversazione su WhatsApp. Ovviamente non c'è nessun posto di lavoro disponibile, l'offerta è solo l'esca per convincere le vittime a compilare moduli e rilasciare dati. Infine, svuotare il conto.
Siamo di fronte a un caso di spoofing, è un tipo di attacco informatico che mette in atto diverse strategie per falsificare l'identità (spoof). Con questo tipo di truffa gli hacker manipolano gli utenti, per esempio potrebbero fingersi un operatore della banca e chiamare chiedendo al cliente informazioni personali, oppure inviare una mail dove chiedono di cliccare su un link per compilare un modulo. In questo caso si fingono aziende straniere in cerca di personale.
Chi contatta il numero su WhatsApp infatti deve rispondere a una serie di domande. Si parte con nome, cognome e curriculum, poi i truffatori cercano di conquistare la fiducia della vittima per chiedere sempre più informazioni. Tra queste anche numeri di carte di credito e di debito.
Lo schema è simile alla truffa "del Portogallo", lo stesso iter solo che le chiamate in arrivano avevano il prefisso portoghese +351. C'è un motivo se queste chiamate arrivano quasi sempre dall'estero. I truffatori utilizzano la tecnologia Voice over IP. Il servizio permette di camuffare l'origine della chiamata, in questo modo è più semplice incuriosire gli utenti da un lato e sopratutto nascondere meglio la propria base alle autorità. É molto difficile infatti rintracciare i truffatori.
Ci sono diversi modi per proteggersi dalle truffe, per esempio attivando il filtri antispam. La regola d'oro rimane però non rispondere a mail, chiamate, sms provenienti da mittenti sconosciuti o numeri non salvati con prefissi esteri. Non si devono poi mai aprire i link e soprattutto non inserire i dati personali. Non solo, se si sente una voce registrata dall’altra parte del telefono bisogna interrompere la chiamata, molto probabilmente si tratta di una truffa. Chi crede di essere vittima dello scam per prima cosa deve denunciare alla polizia postale, anche per individuare e fermare il prima possibile i responsabili.