Una canzone inventata quasi a caso ha invaso i social: la stramba storia di “È l’ora dello sbusto”
“È l’ora dello sbusto” è la nuova hit dell’autunno italiano. Non si tratta di un pezzo del trapper del momento, ma un jingle di uno degli streamer più seguiti su Twitch Italia, Dario Moccia. Una canzoncina gioiosa, spesso in rima, che entra nella testa e non l’abbandona più. Testimonia la genuina felicità di scoprire il contenuto di un pacchetto di carte da gioco, materia su cui Moccia è esperto, così come della cultura pop.
Negli ultimi giorni “È l’ora dello sbusto” è diventata un trend sui social. Al di là della clip originale con la perfomance di Moccia stesso, TikTok e Instagram si sono riempiti di contenuti che utilizzano “È l’ora dello sbusto” come meme, ma non solo. Remix con i Black Eyed Peas, accompagnamento con il piano, cover in cinese, coreografie create ad hoc: da Reddit passando per Instagram e TikTok, le piattaforme si sono riempite di video a tema “sbusto”.
Dario Moccia non è nuovo ai tormentoni. Frasi come “peffozza” e “si va a letto” fanno ormai parte del gergo di internet, ma sono termini comunque più o meno circoscritti alla community nerd, che comunque non è piccola. “È l’ora dello sbusto” ha invece travalicato qualsiasi confine: ora i social sono un tripudio di meme con "È l'ora dello sbusto" su Dungeons&Dragons, Temu, Amazon e merendine, in cui ci sono anche musicisti, ballerini, linguisti. Un mix strano ma perfetto per rendere virale un contenuto.
Un fenomeno che consolida la fama di Dario Moccia, che ad ottobre 2024 occupa, in base a Twitch Metrics, il sesto posto nella top 10 degli streamer più visti su Twitch Italia, con oltre 300.000 ore di views e 11mila abbonati al canale (al primo posto c’è Blur). Andando oltre l’utenza su Twitch, Moccia ha in generale una fanbase molto ampia, che coinvolge sia gli adolescenti che gli over 30.
“È l’ora dello sbusto” è diventata talmente virale da entrare a far parte delle definizioni di Slengo. Secondo il dizionaro online sul gergo giovanile, la frase è da intendere come “termine giovanile creato da Dario Moccia, anche chiamato Dariong” e si può utilizzare quando “si vuole aprire qualcosa”, soprattutto “pacchetti di carte e scatole”.