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Un uomo ha perso 117.000 euro per una mail: il ricatto in rete fatto con un vecchio trucco

Nell’inchiesta Polo Est è emrso il caso di un italiano residente in Cina che ha pagato una multa arrivata via mail. Era una finta comunicazione della Polizia Postale in cui gli veniva notificata un’indagine per pedopornografia. Dopo il primo pagamento i truffatori hanno continuato a chiedere denaro fino ad estorcere oltre 100.000 euro.
A cura di Valerio Berra
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Se guardate nella vostra casella mail potreste anche trovarla. Una mail in cui venite accusati di aver visto o diffuso materiale pedopornografico in rete. Un documento che sembra ufficiale, con un pdf firmato dalla Polizia Postale e magari la firma di qualche vecchio ufficiale che davvero ha servito nelle forze armate. Magari addirittura un generale.

È questa la mail che è arrivata a un italiano residente in Cina. Di solito queste comunicazioni vengono ignorate e buttate subito nello spam. Nel caso diffuso dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Lombardia invece l’uomo ha deciso di rispondere, infilandosi in un giro di estorsione che gli è costato oltre 100.000 euro.

L’inchiesta Polo Est

La prima mail arrivata all’uomo chiedeva di pagare una multa da 7.800 euro. La multa era la quota necessaria da pagare per chiudere un procedimento penale per reati di pornografia online. E qui il primo campanello d’allarme. Pagare multe per chiudere le indagini non rientra nelle strade previste dalla procedura penale in Italia.

L’uomo decide in ogni caso di pagare la multa. Non conosciamo i suoi precedenti o la sua posizione sociale. Dopo il primo versamento i truffatori sono tornati a chiedere soldi, minacciandolo, dicendogli che c’erano altre spese giudiziarie e altre multe da pagare. Nell’arco di pochi mesi l’uomo ha versato un totale di 117.000 euro.

Dopo che ha sporto querela alla Polizia Postale di Milano è cominciato il lavoro del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per la Lombardia coordinato dalla Procura di Bergamo. L’operazione è stata chiamata Polo Est e ha portato all’individuazione di un banda composta da 12 persone di età compresa tra 25 e 54 anni. Tutte operavano dall’Italia.

Come evitare le truffe via mail

Come ricorda la Polizia di Stato, le comunicazioni ufficiali sulle indagini non arrivano per mail o al telefono. Se vi arrivano mail di questo tipo la cosa migliore è non rispondere e segnalare tutto il materiale alla Polizia Postale. Questa truffa ha diverse varianti. In un caso analizzato da Fanpage.it nel gennaio del 2023 la cifra richiesta era stata più bassa: 3.900 euro.

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