Un uomo ha indossato il Vision Pro di Apple per due settimane: cosa ha capito
Forse davvero nel prossimo futuro vivremo intere settimane con un visore addosso. Per ora si tratta solo un esperimento. Un giornalista del Washington Post, Chris Velazco, ha indossato per due settimane il Vision Pro da 3.499 dollari lanciato da Apple all'inizio di questo mese. Permette l'accesso alla mixed reality, un’esperienza che mette insieme elementi di realtà aumentata e immagini dell’ambiente intorno a noi, gli utenti quindi non si isolano in un mondo di pixel, vedono cosa succede attorno a loro ma possono proiettare app, schermate, o video. Il Wall Street Journal ha definito il visore come “il prodotto meno convenzionale della storia di Apple”. Si possono fare diverse cose con un Vision Pro: controllare il traffico aereo guardando velivoli virtuali che trapassano il soffitto, guardare un video YouTube con uno schermo da 28 pollici mentre si aspetta la metropolitana, o controllare la cottura dell'arrosto attraverso le telecamere. Si scopre anche, indossando il Vision Pro, che alla fine si fanno cose semplici in modo difficile pur di utilizzarlo: "Spesso mi sono chiesto perché non ho utilizzato semplicemente i gadget che già possiedi per fare certe cose", ha raccontato Velazco.
Il Vision Pro è stato lanciato il 2 febbraio ed è bastato un weekend per creare eserciti di persone che deambulano per le strade come mosche cieche roteando teste. Muovono mani e braccia nel vuoto, scrivono su tastiere invisibili, tirano schiaffi al vento e pizzicano l'aria. Su X è stato caricato anche il video di un uomo che indossa il dispositivo mentre guida la sua Tesla. Al momento è qualcosa di ingombrante e decisamente costoso. Ma è un prodotto di prima generazione e, alla fine, come spiega Velazco: "Ho dato uno sguardo verso il futuro, molte persone sceglieranno di usarlo".
Perché dovremmo usare il Vision Pro
I vantaggi ci sono. Per esempio si può guardare un video su YouTube mentre si lavano i piatti senza inzuppare il telefono, o come ha raccontato Velazco, applicare timer virtuali e promemoria visivi per mettere i vestiti nell'asciugatrice. "Durante i brevi allenamenti pomeridiani, tenevo Slack e la mia mail fluttuante al mio fianco mentre (lentamente) andavo su una cyclette. Ruotando un piccolo quadrante, potevo sostituire il mio appartamento con uno scosceso paesaggio hawaiano, con anche il suono del vento. Sciocco? Forse, ma ora che ho provato queste cose, voglio davvero continuare a farle".
Velazco ha anche promosso la visione dei film con il Vision Pro addosso. Gli schermi sono nitidi e le cuffie di alta qualità, bisogna però fare attenzione alla batteria che regge in media un film di due o tre ore.
Cosa non funziona ancora
Tra i problemi c'è banalmente quello di indossare un visore che pesa mezzo chilo. Appesantisce il collo, e infatti Velazco ha dovuto prendere della pause. Sorprendentemente non ha provato invece nausea, bisogna però imparare a navigare con gli occhi, per aprire un'app infatti si deve prima guardare e poi unire il pollice e l'indice per selezionare qualcosa. Non è immediato da capire, Velazco ha raccontato di aver avuto diversi problemi prima di imparare a utilizzare correttamente il Vision Pro.
Non solo, c'è poi un problema dal punto di vista sociale e relazionale. "Le persone ti trattano in modo leggermente diverso quando indossi un Vision Pro." D'altronde al posto degli occhi vedono delle repliche digitali che fluttuano nel vuoto. La camera poi si sfoca leggermente quando si muove la testa, e se ci si avvicina troppo le cuffie bloccano la visione periferica. Il Vision Pro ha anche realizzato delle Personas, versioni digitali dell'utente, ancora in versione beta, per le videochiamate FaceTime o le riunioni Zoom. "Ho iniziato a fare una chiamata con un mio amico, e la cosa strana è che dopo un po' l'avatar mi sembrava davvero lui, inquietante".