Un uomo butta in discarica un disco, ora è disperato: “Dentro c’erano 500 milioni di dollari in cripto”
Scontrini che bisognava tenere, anelli, chiavi e per i più distratti uno smartphone. L’elenco di oggetti che per sbaglio si buttano nel cestino nel corso di una vita può essere molto lungo. È difficile però che a qualcuno di noi sia capitato di gettare nell’immondizia 500 milioni di dollari. James Howells, 39 anni, vive a Newport, in Galles. E sono oltre dieci anni che sta cercando un oggetto dal valore di 500 milioni dollari che per sbaglio è finito in una discarica di Newport. Niente diamanti. Howells ha buttato un hard disk con dentro 7.500 bitcoin. Per capire la dinamica bisogna fare qualche passo indietro. Al momento chi vuole investire in bitcoin può acquistarli su portafogli digitali: si accede con username e password, con tutti i meccanismi di recupero a cui ormai siamo abituati.
Nella prima era dei bitcoin gli utenti che usavano le cripto avevano in media anche una buona competenza informatica e quindi era più facile trovare investitori che gestivano il loro portafoglio direttamente, senza affidarsi agli exchange. Questo ha creato parecchi incidenti, fra dischi esterni persi, distrutti o rimasti ancora criptati. Stefan Thomas, imprenditore svizzero, ha l’equivalente di 438 milioni di euro in una memoria esterna di cui non ricorda la password.
Il problema di Howells: il comune non vuole fargli rovistare nella discarica
La storia di Howells è un po’ più complessa. Il suo hard disk è finito nella discarica di Newport. Howells vorrebbe entrare nella discarica con una squadra e setacciare tutto il treno fino al recupero dell’hard disk. Il comune ha già chiarito che non è possibile scavare: le normative ambientali non lo consentono.
L’ultima mossa di Howells è quasi disperata. Ora, come scrive Wales Online, ha fatto causa al comune di Newport per accedere alla discarica. Secondo la sua testimonianza dentro ci sarebbero 7.500 bitcoin. Ad oggi equivalgono a oltre 469 milioni di euro. Una cifra che è cresciuta insieme al valore della moneta: nel 2013 quei 7.500 bitcoin si scambiavano per poco più di 2 milioni di euro. Howells ha già ingaggiato una squadra per il recupero, promettendo loro una buona percentuale del tesoro.