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Un robot ha tenuto la sua prima lezione in Germania: cosa è successo

Chatbot e robot non possono sostituire gli insegnanti, ma se programmati bene e con i dovuti guardrail potrebbero diventare uno strumento prezioso per supportare la didattica.
A cura di Elisabetta Rosso
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Quando gli studenti della Willms High School di Delmenhorst, Germania, sono entrati in classe si sono trovati di fronte a un robot. L'umanoide è in piedi dietro alla cattedra, al posto del professore. Ha il volto che assomiglia a una maschera di cera, un corpo stilizzato composto da fili bianchi e ingranaggi ed è attaccato a una presa.

La classe della Willms High School ha testato per la prima volta una giornata di lezioni tenute da un umanoide alimentato da un'intelligenza artificiale chiamata Captcha. Il robot è stato realizzato da Hidoba Research, azienda con sede a Hong Kong. "Captcha ha trascorso una giornata con gli studenti e hanno discusso di come l'intelligenza artificiale influenzerà la nostra società. Questa lezione guida è uno dei primi esperimenti in Europa", ha spiegato il portavoce della scuola.

"Mancava un po' di contatto personale ma le discussioni che sono venute fuori erano solide", ha raccontato Kenen Soenmez, studentessa della Willms High School.

L'intelligenza artificiale applicata alla didattica

Quello dell'Willms High School è un esperimento, ma da tempo si discute per capire come integrare gli strumenti IA nella didattica. La scuola ha avuto sin da subito un rapporto di amore e odio con l'intelligenza artificiale. Da un lato gli insegnanti hanno già denunciato sui social studenti che usavano i chatbot per copiare, scrivere riassunti, saggi, persino tesi di laurea, dall'altro si sta pensando a modelli alternativi da integrare per far evolvere la didattica.

L'intelligenza artificiale potrebbe diventare un assistente personalizzato. Potrebbe per esempio segnalare i punti deboli dello studente o creare esercizi per potenziare le lacune. Il tutoraggio mirato in realtà esiste da tempo, ma è costoso e accessibile a pochi. I chatbot IA potrebbero quindi garantire un'istruzione più equa. Non solo. Gli studenti potrebbero imparare a interfacciarsi meglio con quei software che faranno parte del loro futuro una volta usciti dalle aule scolastiche.

I rischi dei robot nelle scuole

Potrebbe però essere ancora presto. I robot non sono pronti a entrare nelle scuole, l'intelligenza artificiale commette errori e spesso quando non sa, inventa. Non solo, serve preparare anche gli studenti che potrebbero utilizzare in modo scorretto i software, per esempio per copiare.

L'intelligenza artificiale poi utilizza un linguaggio standard, e genera risposte pronte ma spesso incomplete. Potrebbe non essere lo strumento adatto per affrontare argomenti complessi e controversi, la semplificazione delle risposte rischia di compromettere lo spirito critico degli studenti. Chatbot e robot non possono dunque sostituire gli insegnanti, ma se programmati bene e con i dovuti guardrail potrebbero diventare uno strumento prezioso per supportare la didattica.

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