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Un ragazzo italiano si è laureato nel metaverso: è il primo a farlo

La discussione di fronte alla commissione presso l’Università di Torino per il corso in Comunicazione, Ict e Media prevede la sua presenza sia dal vivo che in forma virtuale, attraverso un avatar.
A cura di Lorena Rao
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Il suo nome è Edoardo di Pietra, proviene da Colle Val D'Elsa (Siena) ed è il primo studente italiano a laurearsi nel metaverso. La discussione di fronte alla commissione presso l'Università di Torino per il corso in Comunicazione, Ict e Media prevede la sua presenza sia dal vivo che in forma virtuale, attraverso un avatar creato, per l'appunto, nel metaverso. "Quando sei il primo a fare una cosa, sei il precursore di tutto ciò che verrà dopo di te. Quindi hai delle responsabilità enormi. Insomma: diventi uno standard del futuro" ha affermato il giovane ed emozionato di Pietra a La Stampa. Non si sa se il suo sia un primato globale, ma di certo lo è sul suolo italiano.

Un evento che dimostra la volontà degli atenei, in particolare modo quello torinese, di stare al passo con i tempi e di accogliere i cambiamenti del presente tecnologico per guardare al futuro. "Siamo costantemente impegnati nell'osservare il mutamento sociale e tecnologico, ma anche senza facili entusiasmi" ha affermato per il quotidiano torinese Luciano Paccagnella, presidente del corso di studi in Comunicazione, Ict e Media dell'Università di Torino. "Quello che cerchiamo di fare è coltivare la curiosità e la creatività degli studenti. Questa tesi va nella giusta direzione".

Di metaverso si parla ormai da mesi, grazie anche all'operato di Mark Zuckeberg, che punta tutto su socialità e comunicazione virtuale per il futuro di Meta. In Italia il termine è già penetrato all'interno della società: in base a un sondaggio risalente ad aprile scorso, un italiano su quattro sa cosa è il metaverso. Tuttavia, circa l'80% degli intervistati afferma di essere inquietato dal suo utilizzo, perché potrebbe portare alla cosiddetta "fuga dalla realtà".

Informare senza allarmismi sembra la strada giusta per risolvere i problemi che risiedono all'interno degli spazi virtuali del metaverso, come le molestie e la cultura dell'odio, e al contempo sfruttare le sue potenzialità per usi futuri, come una discussione di laurea.

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