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Un pantalone che trasforma la pipì in acqua: cos’è il prototipo che arriva dalla fantascienza

Un team di ricercatori ha sviluppato una tuta in grado di riciclare le urine degli astronauti. Secondo le loro analisi in questo modo gli astronauti che andranno sulla Luna potranno resistere senza problemi a passeggiate spaziali lunghe anche 24 ore.
A cura di Valerio Berra
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Nemmeno una goccia d’acqua può andare sprecata. Nei deserti di Arrakis il popolo dei Fremen si muove tra le dune di sabbia vestito con tute distillanti, vestiti pieni di tubi in grado di estrarre acqua da sudore e urine. Forse è proprio dal pianeta fantascientifico di Dune che i ricercatori delchanno creato il prototipo di una nuova tuta spaziale.

La speranza di Sofia Etlin e degli altri scienziati che hanno lavorato al progetto è quella di arrivare a creare un prototipo funzionante entro la fine del Programma Artemis, il piano della NASA iniziato nel 2017 che punta a tornare sulla Luna. La tua progettata da Etlin serve proprio per gli astronauti che dovranno vivere sul nostro satellite.

Come funziona la tuta in grado di riciclare le urine

Il sistema progettato per permettere alla tuta di raccogliere e riciclare urine parte da una coppa di raccolta. È una componente in silicone, che si adatta alla forma dei genitali in base al sesso dell’astronauta. Dopo che l’urina viene raccolta, attraversa un sistema di filtraggio che la trasforma in acqua.

Secondo le stime del team di ricerca l’urina viene riciclata con un’efficienza dell’87% ed è in grado di riciclare circa 500 ml di acqua nel giro di cinque minuti. Tutto questo sistema pesa 8 kg e dovrebbe essere abbastanza compatta da poter essere trasportato nelle passeggiate spaziali sul nostro satellite.

Come nasce lo studio sulla tuta spaziale

L’acqua nello Spazio è ovviamente uno dei problemi principali da affrontare durante le esplorazioni spaziali. Sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) l’acqua viene continuamente riciclata con un sistema che si chiama Brine processor assembly (Bpa). Un sistema che solo nel 2023 è riuscito a riciclare il 98% del sudore e dell’urina degli astronauti a bordo della stazione.

L’idea dei ricercatori del Brine processor assembly (Bpa) è quella di sviluppare una tuta che si basi sullo stesso principio. Queste le parole di Etlin in al quotidiano The Guardian: “Al momento gli astronauti hanno un solo litro di acqua potabile nella sacca dedicata della loro tuta. Non è sufficiente per le missioni lunari più lunghe che possono durare anche 10 ore. In caso di emergenza arrivano anche a 24”.

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