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Un Gesù virtuale creato con l’IA sta confessando i fedeli in Svizzera

C’è chi ha criticato l’installazione perché troppo generica e asettica e chi invece è rimasto sorpreso dopo la confessione con Deus in Machina. L’intelligenza artificiale potrebbe anche sollevare nuove problemi per la privacy.
A cura di Elisabetta Rosso
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Nella Peter's Chapel di Lucerna, Svizzera, a pochi passi dalla navata centrale, c'è un confessionale per parlare con Gesù. Una volta seduto dietro la lastra di metallo traforata una voce meccanica ti saluta ripetendo sempre la stessa formula: "La pace sia con te, fratello. Nei momenti di incertezza e dubbio, ricorda che la fede può spostare le montagne. Cosa ti turba il cuore oggi?". Non è la voce di Dio ma di un'intelligenza artificiale che ambisce a imitarlo.

L'installazione si chiama "Deus in machina" e la chiesta ha incoraggiato i visitatori a "condividere i loro pensieri e le loro domande e avere un momento sacro" con l'intelligenza artificiale creata a immagine e somiglianza di Gesù. Potrebbe non essere una buona idea. Non è chiaro infatti se l'IA registra le conversazioni, conservi i dati e nel caso come li usi. Lo spazio del confessionale è un momento intimo protetto dal sigillo sacramentale, condividere i propri segreti e peccati con un'IA che finge di essere Dio potrebbe essere molto pericoloso.

Come funziona l'intelligenza artificiale che imita Gesù

"Deus in Machina" è stata sviluppata dalla chiesa e da un team dell'Immersive Realities Research Lab presso la Lucerne University of Applied Sciences and Arts. L'IA è stata addestrata con i testi sacri e con il Nuovo Testamento. "Quello che stiamo facendo qui è un esperimento", ha spiegato Marco Schmid, teologo della Peter's Chapel. "L'obiettivo è far sperimentare alle persone un'esperienza con l'intelligenza artificiale. Sarà un base di partenza per discutere sul tema e capire meglio questa tecnologia applicata alla religione".

Smith ha poi aggiunto: "Ci sono anche degli aspetti positivi molto pratici", l'intelligenza artificiale che simula Gesù è infatti "accessibile 24 ore al giorno, i pastori non potrebbero coprire quest'arco temporale", è anche in grado di parlare 100 lingue diverse, "è accessibile ai visitatori di tutto il mondo". Infine, come si legge nel comunicato stampa della Pete's Chapel: "l'IA potrebbe essere in grado di rispondere a domande individuali e affrontare preoccupazioni in modo molto specifico personalizzando i riferimenti biblici, spirituali o teologici, spesso in modo più veloci e più completo di un pastore umano".

Quali sono state le reazioni dei fedeli

C'è chi ha criticato l'installazione e chi invece è rimasto sorpreso dopo la confessione con Deus in Machina. "È stato in grado di aiutarmi e rispondere alle mio domande, per esempio capire come posso aiutare le persone e avvicinarmi a Dio", ha raccontato una donna a Deutsche Welle News. "Sono rimasta sorpreso. È stato così facile", ha commentato un altro fedele. "Sebbene sia una macchina mi ha dato tanti consigli, anche da un punto di vista cristiano. Mi sono sentito accudito e sono uscito davvero consolato".

Per molti le risposte di Deus in Machina sono state generiche. Non solo, hanno sollevato preoccupazioni sull'intelligenza artificiale usata come guida spirituale. “Dovremmo fare attenzione quando si tratta di fede, di cura pastorale, di trovare un senso alla religione", ha spiegato Peter Kirchschläger, professore di etica. "È un'area in cui noi esseri umani siamo enormemente superiori alle macchine, quindi dovremmo fare queste cose da soli”.

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