Twitter non è più un social, è il regno di Elon Musk: bloccati i giornalisti che lo criticano
Ryan Mac, giornalista del New York Times, Donie O’Sullivan giornalista della CNN, Drew Harwell giornalista del Washington Post, Micha Lee giornalista di The Intercept, Matt Binder giornalista di Mashable. Tutti i presenti di questo elenco, più altri indipendenti o di testate minori, hanno in comune due cose. La prima è che si tratta di giornalisti che si occupano di tecnologia, in particolare delle vicende che riguardano Elon Musk. La seconda è che per diverse ore sono stati sospesi da Twitter.
Tutto è partito da un altro account sospeso: @ElonJet, l’account creato da Jack Sweeney in cui venivano tracciati i movimenti del jet privato di Elon Musk. Dopo il ban di Twitter, Sweeney aveva creato altri account social dove pubblicare il suo tracciamento. Secondo le accuse di Musk i giornalisti bloccati da Twitter avrebbero diffuso link in che rimandavano ai nuovi progetti di Sweeney, e quindi i nuovi canali in cui seguire i movimenti di Musk.
La scelta di Elon Musk è stata criticata apertamente dall'Onu che ha scritto: "La libertà dei media non è un giocattolo. Una stampa libera è la pietra angolare delle società democratiche e uno strumento chiave nella lotta contro la disinformazione dannosa". Non solo. Il ban dei giornalisti è stato commentato anche dall'Unione Europea che ha minacciato sanzioni contro Twitter per difendere la libertà di stampa.
Cos’è il Doxing, la nuova battaglia di Elon Musk
Se scorrete il feed di Elon Musk potrete vedere una parola usata molto spesso dall’uomo più ricco del mondo. Si tratta di “doxing”, un termine cui cui si definisce la pratica di diffondere online informazioni personali di un utente. Elon Musk ha accusato Jack Sweeney di fare doxing e ha chiarito che chiunque pratichi doxing verrà sospeso da Twitter. A sua discrezione.
Ovviamente questo tipo di posizione è difficile da interpretare. Twitter non è un social dove si condividono ricordi di famiglia, molto ruota attorno a tendenze, notizie ed eventi. Cosa è doxing e cosa è informazione? È una domanda che uno dei giornalisti bannati, Drew Harwell del Washington Post, ha posto allo stesso Musk in un Twitter Space.
Grazie a un bug del sistema, gli account sospesi possono comunque partecipare a Space, la funzione di Twitter ricalcata da ClubHouse in cui è possibile condividere delle conversazioni audio. Così Drew Harwell ha potuto raccontare del suo ban in uno Space creato da Katie Notopoulos, giornalista di BuzzFeed. Qui è intervenuto direttamente Elon Musk, un’entrata a gamba tesa per dire: “Dox, vieni sospeso. Fine della storia, questo è tutto”.
Il sondaggio per riabilitare i giornalisti
Negli ultimi mesi il taglio degli articoli che raccontano le vicende di Musk ha preso una piega parecchio critica nella stampa degli Stati Uniti. Questo non ha migliorato i rapporti tra l'imprenditore e la stampa ed è quindi improbabile che la scelta di chiudere gli account di questi giornalisti sia legata solo al problema del doxing.
Dopo il ban il nuovo ceo di Twitter ha pubblicato un sondaggio in cui ha chiesto ai suoi follower quando avrebbe dovuto ripristinare gli account sospesi. Nel primo sondaggio le opzioni fra cui scegliere erano quattro: "Ora, domani, fra sette giorni, fra più tempo". Con mezzo milione di voti ha vinto l'opzione "Ora". Non contento del risultato, Musk ha proposto un nuovo sondaggio con due opzioni: "Ora" e "Fra sette giorni". Anche qua, con un milione e mezzo di voti, ha vinto l'opzione "Ora".
Dopo il secondo sondaggio, Musk ha deciso di riabilitare gli account dei giornalisti sospesi. L'annuncio è arrivato sempre dal suo profilo Twitter: "Il popolo ha parlato. Gli account che hanno condiviso informazioni sulla mia posizione saranno ripristinati".
L'attacco di Edward Snowden
Alza la voce anche Edward Snowden, ex tecnico della CIA e consulente della National Security Agency, noto per aver rivelato i dettagli di diversi programmi top-secret sulla sorveglianza di massa dei governi statunitense e britannico. Sul social ha pubblicato un tweet contro Musk chiedendogli di riattivare gli account dei giornalisti.
“Sei un personaggio pubblico, in una posizione di potere, in un mondo in cui anche le persone normali sono costantemente monitorate”, scrive. In un altro tweet chiede poi esplicitamente di liberare Micha Lee di The Intercept, uno dei tanti giornalisti sospesi sul social.