Tra Musk e Trump è già arrivata la prima frattura: cosa sappiamo sul caso Stargate
Dopo gli abbracci sul palco, le cene a Mar a Lago e le pacche sulle spalle è arrivato quel momento. Elon Musk ha criticato Donald Trump, è la prima frattura pubblica. La causa non poteva che essere Stargate. Il progetto, presentato durante il primo giorno di insediamento, è una "impresa monumentale e una clamorosa dichiarazione di fiducia nel potenziale dell'America sotto un nuovo presidente", parole di Trump. Musk ha resistito due giorni, poi durante la notte ha espresso su X il suo disappunto. È una mossa insolita per qualsiasi alto funzionario politico mettere in discussione un'iniziativa tanto cara al suo presidente, ma parliamo comunque di Elon Musk.
L'obiettivo di Stargate è creare una rete di data center e hub dedicati all’intelligenza artificiale. Il progetto dovrebbe già contare su 100 miliardi di dollari per un totale di 500 miliardi di dollari di investimenti pianificati nei prossimi quattro anni, ha spiegato il presidente con al suo fianco Sam Altman, Ceo di OpenAI, Larry Ellison, presidente di Oracle e Masayoshi Son, CEO di SoftBank. Le tre aziende coinvolte nel progetto. Musk ha liquidato l'inaugurazione scrivendo: "In realtà non hanno i soldi". Poi ha aggiunto: "SoftBank ha meno di 10 miliardi di dollari garantiti. Ho questa informazione da una fonte attendibile."
La faida Stargate mette sullo stesso ring alcune delle persone più ricche del pianeta. In primis Musk, con i suoi 430 miliardi di dollari di patrimonio netto, poi Ellison il terzo più ricco (231 miliardi di dollari), Son il 52° più ricco (34 miliardi di dollari), Trump al 540 posto (6 miliardi di dollari) e Altman, numero 2.540 (1,1 miliardi di dollari). Non possiamo però guardare al caso Stargate senza considerare il peccato originale che cova dietro le critiche di Elon Musk.
Il dietro le quinte del caso Stargate
Il commento di Musk ha radici profonde. Innazitutto il miliardario è risentito. Lui, che ha accompagnato e sostenuto Trump durante la sua campagna elettorale, è stato escluso dal più grande progetto sull'intelligenza artificiale. Come se non bastasse, Sam Altman, nemico giurato di Musk è invece in prima linea. E infatti proprio Altman ha risposto duramente al commento di Musk, ha definito l'informazione della sua fonte attendibile "sbagliata". Ha poi aggiunto: "Ciò che è ottimo per il paese non è sempre ciò che è ottimale per le tue aziende, ma nel tuo nuovo ruolo spero che metterai al primo posto soprattutto gli Stati Uniti".
Il conflitto di interesse di Musk è stato sin da subito evidente. Trump l'ha scelto per guidare Dipartimento per l'efficienza governativa (un dipartimento creato apposta per lui), eppure il miliardario è anche a capo di SpaceX, Tesla XAI. E sembra che siano bastati pochi giorni per mettere alla prova Musk che si è schierato senza troppi problemi. Dopo il commento di Altman ha definito Stargate "sbagliato" e il Ceo di OpenAI "un truffatore".
La nuova linea sui veicoli elettrici
Stargate potrebbe anche essere la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Trump infatti ha firmato un ordine esecutivo in cui promette di eliminare quello che lui definisce "l'obbligo sui veicoli elettrici" imposto dall'ex presidente Joe Biden. La decisione è coerente con le promesse fatte da Trump durante la campagna elettorale, non tiene conto però che il suo più grande e ricco sostenitore sia proprio a capo dell'azienda leader per la produzione di auto elettriche, Tesla.
Trump vuole eliminare i crediti d'imposta per gli acquisti di veicoli elettrici, le sovvenzioni federali per i caricabatterie e i sussidi e i prestiti per aiutare a riattrezzare le linee di assemblaggio e costruire fabbriche di batterie. Se la domanda di veicoli elettrici dovesse calare, come è successo in altri Paesi, per esempio la Germania che ha deciso di tagliare gli incentivi, le case automobilistiche potrebbero ritrovarsi con fabbriche piene di veicoli elettrici e batterie abbandonate. Un prospettiva decisamente non rosea per Elon Musk.