TikTok torna a funzionare negli Stati Uniti: quale è stato il ruolo di Trump
Detto fatto. Dopo appena 14 ore dal blocco di TikTok negli Stati Uniti per effetto della legge voluta dall'amministrazione Biden e confermata dalla Corte Suprema venerdì scorso, la società madre, la cinese ByteDance, sta ripristinando il social sui dispositivi dei circa 170 milioni utenti americani. A convincerla sarebbe stato l'impegno di Donal Trump, che proprio oggi, lunedì 20 gennaio, si insedierà alla presidenza degli Stati Uniti.
A proposito di dietrofront improvvisi, anche Trump si è inserito nel conflitto tra ByteDance e Stati Uniti con un cambio di marcia piuttosto grossolano. Lo stesso neo presidente aveva sostenuto le stesse motivazioni di sicurezza nazionale che hanno portato nell'aprile 2024 un'ampia maggioranza bipartisan del Congresso ad approvare la legge. Oggi, però, le cose sono completamente cambiate e Trump, nella veste di paladino del social, sembra essere diventato l'unica possibilità per TikTok di restare acceso negli Stati Uniti senza sottostare alle condizioni imposte dalla legge.
Perché TikTok ha ripreso a funzionare
ByteDance ha infatti deciso di ripristinare TikTok sui dispostivi americani dopo l'impegno che Trump ha preso pubblicamente sul suo social Truth Social, dove domenica sera ha promesso che lunedì, quindi non appena assunto ufficialmente l'incarico, avrebbe emesso un ordine esecutivo per prendere tempo e posticipare l'entrata in vigore della legge – in realtà la data ultima era ieri – "in modo da poter fare un accordo per proteggere la nostra sicurezza nazionale", chiedendo alle aziende di non disattivare il loro account sui social.
Insomma, la situazione non è risolta ancora, ma è bastato questo cambio di marcia a far tirare un respiro di sollievo alla società cinese, che ormai da qualche tempo sta puntando tutto sul presidente in punto di insediarsi. Durante le ore in cui è stato disattivato, nel momento in cui gli utenti provavano ad accedere, sul loro dispositivo compariva questo messaggio:
"Spiacenti, TikTok non è attualmente disponibile. Siamo fortunati che il presidente Trump lavorerà con noi a una soluzione per ripristinare TikTok una volta che assumerà l'incarico. Restate sintonizzati!"
Cosa ha promesso Trump
La legge da cui tutto è partito è diventata realtà quando venerdì la Corte Suprema ha respinto il ricorso di ByteDance, la società aveva messo sul tavolo il diritto alla libertà di espressione che a sua detta la nuova legge violerebbe. La legge chiede a TikTok di cedere la piattaforma. In caso contrario il social sarebbe stato oscurato e rimosso dagli app store e dai servizi di hosting statunitensi a partire dal 19 gennaio.
Invece, l'impegno di Trump di sospendere il divieto sembra aprire le porte a una terza strada. Almeno è quello che spera TikTok, che nell'annuncio del ripristino dei servizi ha definito la decisione del neo presidente "una forte posizione a favore del Primo Emendamento e contro la censura arbitraria".
Quali scenari si aprono adesso
"Ringraziamo il presidente Trump per aver fornito la necessaria chiarezza e garanzia ai nostri fornitori di servizi che non dovranno affrontare sanzioni fornendo TikTok a oltre 170 milioni di americani e consentendo a oltre 7 milioni di piccole imprese di prosperare", ha dichiarato la società, che poi ha aggiunto: "Lavoreremo con il presidente Trump su una soluzione a lungo termine che mantenga TikTok negli Stati Uniti".
Promesse a parte, però, resta da capire se effettivamente Trump potrà posticipare l'attuazione di una legge già in vigore. Tuttavia – spiega la Bbc – probabilmente il neopresidente si aspetta che il suo governo non attuerà la legge nel momento in cui emetterà un ordine esecutivo per bloccarla, anche se, qualora questo fosse in contrasto con la legge, potrebbe essere impugnata in tribunale. L'unica possibilità di sospensione del divieto ammesso dalla legge consentirebbe al presidente di posticiparne l'introduzione di 90 giorni, qualora ci siano le prove che l'azienda stia mettendo in atto soluzioni concrete per risolvere i problemi di sicurezza nazionale.