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TikTok spia i suoi dipendenti durante l’orario di lavoro con un nuovo software

MyRTO monitora i passaggi dei badge e gli spostamenti dei lavoratori, può anche scattare foto casuali per controllare cosa stanno facendo e quanto rimangono alla loro scrivania.
A cura di Elisabetta Rosso
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TikTok sa tutto. Quando i dipendenti entrano, escono, quanto tempo rimangono seduti sulla loro sedia, e possono anche acquisire screenshot causali durante l'orario di lavoro per vedere cosa stanno facendo. L'azienda ha implementato un nuovo software chiamato MyRTO, in grado di monitorare i dipendenti. Come ha spiegato un portavoce di ByteDance a Insider: "È un modo per fornire maggiore chiarezza e contesto sia ai dipendenti che ai leader per quanto riguarda le loro aspettative RTO e gli orari in ufficio, e contribuire a promuovere comunicazioni più trasparenti". In altre parole instillare il terrore della sorveglianza in stile Grande Fratello.

Il monitoraggio sul posto di lavoro sembra una pratica ormai comune. Il New York Times nel 2022 aveva infatti spiegato che otto grandi aziende private su dieci controllano la produttività dei loro dipendenti. I metodi sono diversi, dal tracciamento del mouse, all’accumulo di punti su tabelloni elettronici, oppure app che registrano i movimenti e scattano foto a sorpresa. La pena per chi non sta al passo è sempre la stessa: perdere il lavoro.

Come funziona MyRTO

MyRTO monitora i passaggi dei badge e gli spostamenti dei dipendenti, in caso di anomalie i lavoratori devono rendere conto delle "deviazioni". La politica del controllo è diventata più stringente con il ritorno in ufficio post covid-19. Le aziende infatti hanno richiamato i dipendenti imponendo un minimo di tre giorni in ufficio, persino Zoom, che ha reso possibile lo smartworking, ha chiesto ai suoi lavoratori di tornare in sede. TikTok ha detto ai dipendenti che “qualsiasi negligenza deliberata può comportare un'azione disciplinare e incidere sulle revisioni delle prestazioni”. Ad agosto la società ha detto che i suoi lavoratori potevano accedere ai buoni pasto solo con un app che chiedeva un check-in dall'ufficio per accedere ai fondi. Un altro modo per verificare la loro posizione.

Perché monitorare i dipendenti non è la soluzione

Eppure la strategia potrebbe essere controproducente anche per i controllori. Prithwiraj Choudhury, professore associato presso la Harvard Business School ed esperto di lavoro a distanza, ha spiegato a Insider: "Quando si consente flessibilità, si espande il pool di talenti. Che l'economia sia in contrazione o in espansione, i migliori lavoratori hanno sempre opzioni esterne. E quindi penso che se come azienda si permette un modello che non dà flessibilità ai migliori dipendenti, alcuni di loro, non tutti, ma alcuni di loro, verranno rubati dai concorrenti."

Non è poi necessario adottare un monitoraggio invasivo o altri presunti indicatori di produttività. José María Barrero, professore dell'Instituto Tecnológico Autónomo del México per la divisione di amministrazione aziendale e contabilità a Città del Messico, ha spiegato al New York Times: "In realtà quello che devi fare è dare ai dipendenti la capacità e l'incentivo per svolgere bene il proprio lavoro e in modo tempestivo. Bisogna monitorare il loro output, non il loro input."

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