TikTok resta in silenzio: perché l’80% della musica rischia di sparire
Giri un video, scegli la musica, lo carichi su TikTok. Poco dopo viene silenziato. Non è un errore dell'app, ma una guerra commerciale tra colossi. Universal Music Publishing Group (UMPG) ha infatti deciso di interrompere il suo contratto con la piattaforma di Byte Dance. La casa discografica ha accusato TikTok di "bullismo". Il social avrebbe infatti cercato di riformulare gli accordi per pagare meno i diritti dei brani caricati sul social. Per questo a inizio febbraio, il catalogo discografico dell'etichetta, che comprende circa tre milioni di canzoni, è stato rimosso. Ma è solo l'inizio. Il contratto per il catalogo editoriale infatti scade alla fine della settimana, e potrebbero essere rimossi dalla piattaforma altri quattro milioni di brani. Quasi l'80% della musica su TikTok potrebbe essere disattivata, secondo le stime del settore.
Nella vasta scuderia di Universal ci sono artisti come Harry Styles, Taylor Swift, SZA, the Weeknd, Adele, Justin Bieber, Mariah Carey, Ice Spice, Elton John e Bernie Taupin, Metallica, e Metro Boomin. Ha anche i diritti di artisti come i Beatles, Bob Dylan, U2, Sting, Coldplay e Kendrick Lamar. D'altronde stiamo parlano dell'unica compagnia musicale a detenere contemporaneamente nove dei dieci migliori album nella classifica musicale Billboard 200. La casa discografica, quindi, ha un potere contrattuale che ora sta esercitando su TikTok. La piattaforma, senza i diritti, ha dovuto rinunciare a molte hit e brani storici.
Perché Universal ha bloccato la musica su TikTok
"La tattica di TikTok è ovvia: usare il potere della sua piattaforma per ferire gli artisti vulnerabili e cercare di intimidirci per farci accettare un pessimo accordo che sottovaluta la musica e imbroglia artisti e cantautori così come i loro fan", ha sottolineato Universal.
In una lettera aperta del 30 gennaio, il presidente e amministratore delegato della UMG Lucian Grainge ha scritto: “Nelle nostre discussioni sul rinnovo del contratto, li abbiamo pressati su tre questioni cruciali: un compenso adeguato per i nostri artisti e cantautori, la protezione degli artisti umani da gli effetti dannosi dell'intelligenza artificiale e la sicurezza online per gli utenti di TikTok… Per quanto riguarda la questione del compenso di artisti e cantautori, TikTok ha proposto di pagare i nostri artisti e cantautori a un tasso che è una frazione del tasso pagato dalle principali piattaforme social situate in modo simile": Ha poi aggiunto: “In definitiva TikTok sta cercando di costruire un business basato sulla musica, senza pagare un giusto valore per la musica”.
La guerra per le royalties
Ci sono diversi modi di monetizzare una canzone, tra questi le royalties. Sono una specie di tassa da pagare quando i brani vengono riprodotti sui social media o sulle piattaforme di streaming. Il costo delle royalties può variare in base agli accordi. Ora TikTok ha chiesto a Universal di pagare un prezzo inferiore rispetto al contratto originale e per questo la casa discografica ha deciso di interrompere i suoi accordi con la piattaforma alla scadenza del contratto, quindi 31 gennaio 2024.
L'accordo sul catalogo editoriale di UMG con TikTok però scade a fine febbraio. È diverso rispetto al catalogo discografico in quanto include tutti gli autori che hanno partecipato alla creazione e realizzazione di un brano. Questo elemento apre nuovi interrogativi. Non è infatti chiaro come influirà la divisione dei diritti. È però probabile che se un artista sotto UMPG ha contribuito anche in minima parte alla stesura di una canzone, quel brano verrà comunque rimosso da TikTok.
Il commento di TikTok
“È triste e deludente che Universal Music Group abbia anteposto il proprio tornaconto agli interessi dei propri artisti e autori. Portando avanti una falsa retorica, Universal cerca di dissimulare il fatto che ha scelto di allontanarsi dal supporto della nostra piattaforma, con oltre un miliardo di utenti, che funge gratuitamente da potente veicolo promozionale e di scoperta per i loro talenti", ha ribattuto il portavoce di TikTok.
"TikTok è stato in grado di siglare con ogni altra etichetta ed editore degli accordi artist-first. È evidente che le azioni di Universal hanno come primario obiettivo la protezione dei suoi interessi e non quelli dei loro artisti, degli autori e dei fan". L'azienda ha anche dichiarato a MBW: "TikTok può confermare che negli Stati Uniti e nel Regno Unito, UMG e UMPG insieme rappresentano circa il 30% della musica popolare sulla piattaforma e, altrove, la percentuale è ancora minore".