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TikTok può cambiare per sempre: ora ha perso il ricorso contro il ban negli Stati Uniti

TikTok ha perso il ricorso per fermare il disegno di legge che sta mettendo in dubbio il suo futuro, almeno negli Stati Uniti. Entro il 19 gennaio ByteDance, la società che gestisce TikTok, deve scegliere che strada seguire: vendere l’app o farsi bannare dagli store che lavorano negli Stati Uniti.
A cura di Valerio Berra
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Nelle cronache del mondo della tecnologia questo disegno di legge ha preso il nome di “divest-or-ban”. Con una traduzione approssimativa: “Disinvestire o bannare”. La legge, firmata da Joe Biden, prevede che il 19 gennaio ByteDance, la società che gestisce TikTok, dovrà decidere che strada seguire negli Stati Uniti: vendere l’app oppure accettare il ban che le impedirà di essere distribuita negli store ufficiali. In caso di ban il danno economico è incalcolabile. Non solo per la proprietà dell’app ma anche per tutti i creator che da quando si è affermata hanno avviato una qualsiasi attività legata all’app. ByteDance aveva presentato ricorso ma ora una corte di Washington ha stabilito che il disegno di legge firmato da Biden è costituzionale.

Il timing è fondamentale. Il 19 gennaio è il termine entro cui TikTok dovrà scegliere. Il 20 gennaio è prevista la cerimonia di insediamento di Donald Trump, il presidente eletto negli Stati Uniti. Le cose che potrebbero succedere sono molte. Secondo il magazine The Verge, la legge consente un’estensione di 90 giorni di questa scadenza. A due condizioni: il presidente deve essere d’accordo e il processo per la cessione deve essere avviato.

Cosa succederà ora a TikTok: la scelta è in mano a Donald Trump

Donald Trump potrebbe anche decidere di chiedere al Dipartimento di Giustizia di non applicare la legge. Anche questo è possibile. Ma comunque la posizione di TikTok sarebbe indebolita, visto che la sua esistenza rimarrebbe legata alla volontà di Donald Trump. La domanda a questo punto è ovvia. Qual è la posizione del nuovo presidente su TikTok? Una volta era pessima. Poi si è ammorbidita, almeno per due motivi. Facebook, la piattaforma che è stata fondamentale per la sua vittoria nel 2016 lo ha bannato. E poi una dei finanziatori più importanti della sua campagna elettorale è stato Jeff Yass, miliardario statunitense che secondo Bloomberg ha circa 15 miliardi di dollari investiti proprio in ByteDance.

Trump ha già dichiarato che cancellare TikTok dagli smartphone americani vorrebbe dire lasciare tutto in mano a Meta e ai suoi prodotti. Così ha commentato il disegno di legge su Truth, il suo social: “Se vi liberate di TikTok, Facebook e Zuckerschmuck raddoppieranno i loro affari. Non voglio che Facebook, che ha imbrogliato alle ultime elezioni, si arricchisca. Sono un vero nemico del popolo!”. Zuckerschmuck è un gioco di parole, una traduzione larga sarebbe Zuckerazzo.

La dichiarazione di TikTok

TikTok ha commentato il ban: “La Corte Suprema vanta una lunga tradizione nella tutela del diritto alla libertà di espressione negli Stati Uniti, e confidiamo che agirà con la stessa determinazione su questa rilevante questione costituzionale". Il portavoce dell'azienda ha poi aggiunto: "Purtroppo, il ban di TikTok è stato ideato e sostenuto basandosi su informazioni inesatte, fuorvianti e speculative, configurandosi come una vera e propria forma di censura nei confronti del popolo americano. Se non sarà fermato, questo divieto rischia di soffocare le voci di oltre 170 milioni di americani negli Stati Uniti e in tutto il mondo a partire dal 19 gennaio 2025.”

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