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TikTok deve pagare 10 milioni di euro perché non tutela i minori sulla piattaforma: la multa dell’Antitrust

Secondo l’autorità, il social di Bytedance andrebbe ad alimentare la diffusione di contenuti pericolosi per aumentare le interazioni e il tempo speso sulla piattaforma.
A cura di Elisabetta Rosso
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TikTok dovrà pagare una multa da 10 milioni di euro. La sanzione arriva dopo che l'Antitrust ha accertato "inadeguati controlli della società sui contenuti che circolano sulla piattaforma". Come si legge nella nota, "questi contenuti vengono sistematicamente riproposti agli utenti a seguito della loro profilazione algoritmica, stimolando un uso sempre crescente del social network". Secondo l'autorità il social andrebbe a minacciare la sicurezza dei soggetti più vulnerabili e dei minorenni. Sul social infatti sono comparse challenge e trend pericolosi, tra questi "la cicatrice francese", la sfida consiste nel creare piccole ferite sul volto che rischiano di lasciare segni permanenti. L’algoritmo di raccomandazione spesso viene alimentato dai pensieri più strazianti che possono sfiorare la mente dei minori. Basta così un video di pochi minuti per rimanere incastrati in un vortice pericolosissimo.

Secondo l'Antitrust TikTok non avrebbe agito per evitare la diffusione di contenuti violenti o pericolosi, non rispettando le sue stesse Linee Guida. Non terrebbe conto delle "specifiche vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzate da peculiari meccanismi cognitivi dai quali derivano, ad esempio, la difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione e la tendenza ad emulare comportamenti di gruppo", spiega nella nota. Non solo non protegge i suoi utenti, ma anzi andrebbe ad alimentare la diffusione di questi contenuti per aumentare le interazioni e il tempo speso sulla piattaforma. L’Autorità ha sanzionato tre società del gruppo Bytedance Ltd: l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy Srl.

L'istruttoria contro TikTok

L'Antitrust ha aperto l'istruttoria contro TikTok a marzo 2023, secondo l’autorità, infatti, il social non avrebbe vigilato sui contenuti potenzialmente pericolosi: “L’Autorità ha deciso di avviare l’istruttoria a seguito della presenza sulla piattaforma di numerosi video di ragazzi che adottano comportamenti autolesionistici; da ultimo, è diventata virale la sfida “cicatrice francese”. La società non avrebbe applicato le proprie Linee Guida, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi relativi a sfide, suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta.

TikTok era già stata accusata di utilizzare l'intelligenza artificiale per rendere i suoi contenuti più coinvolgenti per gli utenti: “Si è contestato lo sfruttamento di tecniche di intelligenza artificiale suscettibili di provocare un indebito condizionamento dell’utenza. Il riferimento è, in particolare, all’algoritmo sotteso al funzionamento della piattaforma che, adoperando i dati degli utenti, personalizza la visualizzazione della pubblicità e ripropone contenuti simili a quelli già visualizzati”.

La multa da 345 milioni di euro per aver violato la privacy dei minori

Non è la prima volta per TikTok, a settembre 2023 l'Unione europea ha sanzionato il social con una multa da 345 milioni di euro "perché non ha rispettato le norme sulla tutela dei dati personali degli iscritti, in particolare dei minori con un'età compresa tra i 13 e i 17 anni."

La DPC, la Commissione per la Protezione dei dati dell'Irlanda, ha svolto un'indagine tra il 2020 e il 2021 per capire come la piattaforma gestisce i dati degli adolescenti iscritti. Il risultato ha mostrato pulsanti ingannevoli e impostazioni predefinite che spingerebbero i minorenni a creare account pubblici ed essere esposti sul social senza tutelare la loro privacy.

La risposta di TikTok

Il portavoce di TikTok ha commentato la multa dell'Antitrust: "Siamo in disaccordo con questa decisione. Il contenuto legato alla cosiddetta ‘cicatrice francese' registrava una media giornaliera di soltanto 100 ricerche al giorno in Italia prima che l'AGCM annunciasse l’avvio delle indagini l’anno scorso". Ha poi aggiunto: "Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendoli anche dalla pagina dei Per Te".

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