Telegram non è più anonimo: ora anche l’app di Pavel Durov può dare i tuoi dati personali alla polizia
Telegram per anni è stata una roccaforte inespugnabile. Da un lato un covo per la compravendita illegale, è facile trovare droghe, banconote false, passaporti contraffatti e persino armi e materiale pedopornografico, dall'altro l'app è stata un bastione per la libertà di parola. La sua stessa natura ha permesso a Telegram di avere una doppia faccia, poi l'arresto di Pavel Durov il 24 agosto ha cambiato tutto. Quasi un mese dopo il Ceo e fondatore dell'app ha annunciato le nuove policy: "Telegram d'ora in poi fornirà il numero di telefono e l'indirizzo IP di un utente se riceve una richiesta dalle autorità".
"Gli indirizzi IP e i numeri di telefono di coloro che violano le nostre regole possono essere divulgati alle autorità competenti in risposta a valide richieste legali. Non lasceremo che i malintenzionati mettano a repentaglio l'integrità della nostra piattaforma per quasi un miliardo di utenti". Ha poi aggiunto: "Mentre il 99,999% degli utenti di Telegram non ha nulla a che fare con la criminalità, lo 0,001% coinvolto in attività illecite crea una cattiva immagine per l'intera piattaforma, mettendo a rischio gli interessi dei nostri utenti". Ma le nuove policy sono davvero una buona notizia? Andiamo per punti.
Come cambierà Telegram ora
Come scoperto da 404 Media, prima dell'arresto di Durov la policy si applicava solo ai sospettati di terrorismo: "Se Telegram riceve un ordine del tribunale che conferma che sei un sospettato di terrorismo, potremmo divulgare il tuo indirizzo IP e il tuo numero di telefono alle autorità competenti". Ora invece "consegnerà gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti che violano le sue regole alle autorità in risposta a "richieste legali valide".
Non solo, nel post sull'app Durov ha spiegato che l'azienda sta cambiando anche la sua funzione di ricerca per "scoraggiare i criminali", spesso è stata utilizzata dagli utenti per cercare canali pubblici e bot, e "per vendere beni illegali". Telegam ha anche spiegato che i moderatori stanno utilizzando l'intelligenza artificiale per identificare e rimuovere "contenuti problematici" dalla funzione di ricerca della piattaforma. L'azienda ha anche disabilitato la funzione People Nearby e ha sospeso i caricamenti multimediali sul suo strumento di blogging anonimo, Telegraph. L'azienda ha dichiarato che rivelerà nei suoi rapporti trimestrali sulla trasparenza se ha fornito informazioni sugli utenti alle autorità.
Le nuove policy sono davvero una buona notizia?
Telegram ha spiegato di aver già rimosso in precedenza alcuni contenuti che violavano le regole dell'azienda. Ha limitato per esempio l'accesso a diversi canali associati o gestiti da Hamas e rimosso post contro l'immigrazione dell'estrema destra nel Regno Unito. Ora però non sarà più una scelta arbitraria della piattaforma. Le nuove policy potrebbero ridurre le attività criminali nelle aree pubbliche della piattaforma, non elimineranno l'uso illecito di chat private crittografate end-to-end, su queste Telegram afferma di non poter in "alcun modo decifrare le informazioni effettive" dalle conversazioni.
Non solo. Telegram è stata anche una risorsa in Paesi autoritari per comunicare e diffondere informazioni. L'app ha giocato un ruolo fondamentale in Iran, Myanmar, i dissidenti russi la usano per discutere della guerra. Telegram è popolare anche in Ucraina, dove è diventato uno strumento fondamentale per condividere notizie sulla guerra e avvertimenti sui raid aerei. In India, invece, sempre più persone stanno scaricando l'app considerata la crescente censura online di Narendra Modi. Come spiega Durov verranno accettate solo le "richieste legali valide", resta da capire quali saranno i parametri per decidere se rilasciare o meno il numero di telefono e l'indirizzo IP di un utente.