Su Instagram e Facebook verranno rimosse tutte le canzoni, è saltato l’accordo con la Siae
Avete presente la funzione di Instagram che permette di caricare un brano e poi vedere scorrere il testo? Da adesso non sarà più possibile farlo, almeno con la musica italiana. Un portavoce di Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha spiegato che è saltato l’accordo con la Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori che si occupa di tutelare la maggior parte della musica in Italia.
Le parole di Meta non lasciano spazio a interpretazioni: “Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d'autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all'interno della nostra libreria musicale”.
Cosa succederà alle story con gli audio?
La procedura di rimozione comincerà da oggi. Le story con gli audio protetti da Siae, praticamente tutta la musica italiana, verranno silenziate, a meno che il proprietario non scelga una canzone che fa parte del catalogo di Instagram e Facebook, quindi non coperto da Siae. È un colpo pestante per questi social. Anche se in passato alcuni autori come Fedez provato strade alternative per tutelare i loro diritti, la Siae gestisce praticamente tutta la musica distribuita in Italia. Lo stesso Fedez nel 2021 era tornato in Siae.
Meta ha spiegato che il blocco al momento è inevitabile ma in futuro potrebbero esserci anche soluzioni diverse: "Crediamo che sia un valore per l'intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano. Abbiamo accordi di licenza in oltre 150 Paesi nel mondo e continueremo a impegnarci per raggiungere un accordo con Siae che soddisfi tutte le parti".
Il commento di Siae: "Decisione unilaterale"
Anche Siae ha commentato la conclusione dell'accordo, spiegando che si è trattato di una decisione unilaterale di Meta: "A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti".
Da quello che si può capire nelle dichiarazioni sembra che la proposta di Meta per lasciare usare ai suoi utenti i brani tutelati da Siae fosse troppo bassa: "Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana".
Mogol: "Battaglia di civiltà"
Sul tema è intervenuto anche Mogol, al secolo Giulio Rapetti Mogol. Il presidente onorario della Siae ha rivendicato la scelta di non accettare la proposta di Meta: "Queste piattaforme guadagnano miliardi e sono ancora restie a pagare qualcosa, ma gli autori vivono grazie al diritto d’autore e quindi considero che la nostra battaglia è giusta, è una battaglia di civiltà. Sacra come quella del copyright".