video suggerito
video suggerito
Intelligenza artificiale (IA)

Studente di design crea immagini pedopornografiche con l’IA: condannato a 18 anni di carcere

Hugh Nelson è stato arrestato dopo aver chattato con un agente sotto copertura. Come ha spiegato la polizia della Greater Manchester, realizzava su richiesta immagini pedopornografiche di minori partendo da foro reali.
A cura di Elisabetta Rosso
1 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Hugh Nelson, 27 anni, vive a Bolton, è uno studente di graphic design e ha realizzato per un anno e mezzo immagini pedopornografiche su richiesta. I pedofili lo contattavano in chat, inviavano foto di minori (spesso bambini che conoscevano nella vita reale) e gli chiedevano di generare deepfake sessualizzati. Ora è stato condannato a 18 anni di carcere. Oltre alla creazione di immagini illegali Nelson ha anche incoraggiato i clienti a stuprare i minori. 

Nelson ha utilizzato il software Daz 3D per creare immagini pedopornografiche partendo da foto reali, ha spiegato la polizia della Greater Manchester. Poi vendeva le immagini nelle chat room, e ha guadagnato 5000 sterline in un anno e mezzo. L'ispettore capo Jen Tattersall ha spiegato che Nelson è "un uomo estremamente pericoloso che pensava di poterla fare franca utilizzando la tecnologia moderna".

Il giudice Martin Walsh ha spiegato che è "impossibile sapere se dei bambini fossero stati stuprati in seguito delle immagini generate con i software". Ha poi aggiunto: "Sembra che non ci siano limiti alla depravazione esibita nelle immagini che era pronto a creare e mostrare agli altri". Nel corso delle indagini, gli agenti hanno identificato sospettati e vittime in tutto il mondo, anche in Italia. 

Le indagini e l'arresto di Hugh Nelson

Nelson è stato arrestato dopo aver chattato con un agente sotto copertura. Avrebbe chiesto 80 sterline per creare immagini pedopornografiche. "Ha scritto: ho percosso, soffocato, impiccato, annegato, decapitato, ucciso animali, e la lista è lunga. Ha messo alla fine un'emoji che ride", ha spiegato David Toal, rappresentante dell'accusa. Durante le perquisizioni effettuate dalla polizia sui dispositivi di Nelson sono emerse anche chat dove incitava i suoi clienti a stuprare bambini di età inferiore ai 13 anni.

Robert Elias, avvocato difensore di Nelson ha dichiarato alla Corte: " Hugh aveva una vita solitaria. Quello che cercava principalmente erano conferme e un senso di appartenenza a una comunità. Guadagnava relativamente piccole somme di denaro". Ha poi aggiunto: "Si è tuffato nella tana del Bianconiglio, in questo tipo di vita fantastica e ne è rimasto completamente assorbito. Ha fatto crollare la sua vita intorno a lui, con grande shock e orrore della sua famiglia."

Una tecnologia sempre più pericolosa

"È estremamente inquietante che Hugh Nelson sia stato in grado di scattare normali fotografie di bambini e, utilizzando strumenti di intelligenza artificiale e un programma per computer, trasformarle e creare immagini di natura depravata da vendere e condividere online", ha spiegato Jeanette Smith, procuratore specializzato per il CPS.

"La tecnologia si sta evolvendo rapidamente", ha sottolineato Smith. "Spero che questa condanna trasmetta un messaggio chiaro a coloro che sfruttano questa tecnologia e infliggono danni ai bambini: sarete perseguiti con forza dalle forze dell'ordine, dal CPS e processati".

Perché il caso Nelson è così importante

Sono già state generate immagini pedopornografiche con i software. Come ha spigato Tattersall, "questo fenomeno è molto diffuso. Quindi a un certo punto questa non sarà più un'eccezione, ma diventerà la norma."

Il caso Nelson è stato "il primo a mettere realmente alla prova" la legge sulle immagini manipolate digitalmente. Il GMP ha collaborato con gli specialisti del CPS e della National Crime Agency "per garantire l'azione penale."

L'intelligenza artificiale da un lato è una risorsa per le forze dell'ordine, dall'altro, come ha sottolineato Tattersall, rappresenta una minaccia, perché può evolvere più rapidamente della legge creando dei vuoti normativi pericolosi. "Questo caso però manda un messaggio chiaro ai criminali che vogliono usare la tecnologia, per manipolare le immagini sfruttando una legislazione non ancora consolidata, noi vi perseguiremo comunque. Vi metteremo in prigione".

1 CONDIVISIONI
478 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views