Star Wars Outlaws è un inno d’amore a Guerre Stellari ma ha ancora qualche difetto: la nostra prova
Due Stormtrooper fanno da guardia a una porta, dietro la quale c’è un computer da manomettere per ottenere dati importantissimi. Affianco, una telecamera di sicurezza guarda a destra e a sinistra con il suo occhio di vetro. Il rischio di far scattare l’allarme e venire braccati dall’Impero è elevato, ma per Kay e Nix situazioni del genere sono pane quotidiano. Stiamo parlando di Star Wars Outlaws, il primo videogioco open world ambientato nello stesso universo di Guerre Stellari. A livello cronologico, si colloca tra i film di George Lucas L’Impero colpisce ancora e Ritorno dello Jedi. Tuttavia, a differenza della serie cinematografica focalizzata sullo scontro tra Luce e Oscurità, il gioco pubblicato da Ubisoft si concentra sul sottobosco criminale che opera nella galassia lontana, lontana.
Questo vuol dire storie e personaggi originali, a partire dalla protagonista. Kay Vess è una donna che brama libertà e ricchezza. Ricorda Han Solo, sia per una certa sfacciataggine, sia perché anche lei è accompagnata da un fedele compagno. Si chiama Nix, una specie di axolotl alieno. Certo, non è peloso e grande come “Chewie”, ma è altrettanto adorabile e soprattutto indispensabile. Può distrarre i nemici, può attaccarli, così come può aprire passaggi bloccati, recuperare oggetti nascosti, sabotare aggeggi elettronici o derubare soldati ignari. Insomma, Kay e Nix formano una bella coppia, che saprà subito fare breccia nel cuore, data la loro profonda caratterizzazione capace di bucare lo schermo sin dai primi minuti di gioco. Il loro desiderio di totale indipendenza li porterà nei covi dei più loschi gruppi di Toshara, Tatooine e altri pianeti, come il Sindacato Pyke, l'Alba Cremisi e il Cartello Hutt, sì, quello controllato da Jabba.
Come funziona nel dettaglio Star Wars Outlaws
Come detto in sede di anteprima da Benedikt Podlesnigg, Art & World Director di Star Wars Outlaws, nel gioco ci sono diverse citazioni alla prima trilogia di Lucas. Già da questo aspetto emerge l’enorme cura da parte dello studio di sviluppo di creare un universo videoludico fedele al franchise cinematografico. Tale cura non è però evidente solo negli omaggi ai film, ma nelle atmosfere generali. Ogni luogo, che sia un’officina di astronavi, un vicolo, un mercato, trasuda vitalità e carattere, dando l’idea di operare in un universo vivido e frenetico. Vero fiore all’occhiello sono le cantine, gli iconici locali di Star Wars, dove poter ascoltare musica, mangiare piatti locali, giocare al gioco di carte Sabacc e, soprattutto, prendere contatti per svolgere lavori non proprio legali. Durante l’avventura, Kay verrà assoldata dai diversi sindacati criminali.
Accettare un incarico da parte di un gruppo piuttosto che da un altro avrà conseguenze concrete sulla reputazione della donna. Questo, in termini di gameplay, si traduce in ricompense da parte di una fazione con cui siamo in ottimi rapporti o spari a vista nel caso di cattiva reputazione. In Star Wars Outlaws non è facile prendere una scelta, anche perché non c’è la divisione tra giusto e sbagliato. Tutto dipende dal tipo di rapporto che si vuole intessere con i vari boss galattici. A volte si può fare anche il doppiogioco. Un aspetto che abbiamo apprezzato molto, dato che arricchisce ulteriormente l’atmosfera pregevole del gioco. Questa è sicuramente avvalorata da un'estetica sci-fi anni '70/'80 accattivante e un grafica che, nonostante il downgrade rispetto al primo trailer d'annuncio del 2023, resta di ottima qualità.
Come funziona il gameplay di Star Wars Outlaws
Addentrandoci nell’analisi del gameplay, Star Wars Outlaws prova a mischiare varie meccaniche. È un po’ action-adventure con arrampicate, salti e puzzle ambientali, un po’ sparatutto in terza persona nelle fasi di combattimento, un po’ stealth durante le infiltrazioni nelle basi nemiche, ma anche un po’ sparattutto spaziale quando si è sulle nave e un po’ racing game nelle corse sullo speeder. In altre parole, il gioco mette sul piatto una discreta varietà, tuttavia il voler mettere di tutto un po’ fa sì che nessuna componente sia particolarmente approfondita.
Per capire: si spara e ci si copre nelle sparatorie col blaster, ci si nasconde e si manda avanti Nix o si fischia per distrarre nelle fasi stealth, e così via. L’effetto finale dunque è quello di poter fare tante cose ma in maniera molto semplicistica e priva di particolari guizzi. A questo si aggiunge un’intelligenza artificiale dei nemici a volte incomprensibile. Può capitare che una guardia resti tranquilla nonostante Nix stia distraendo il compagno vicino, così come può capitare di allertare interi gruppi di nemici seppur Kay sia chiusa in una stanza e dunque non visibile. Tra gli aspetti che poco convincono rientra anche la struttura open world.
I problemi dell'open world
A meno che non si rivoluzioni il mondo aperto incentivando l'esplorazione libera, cosa che sono riusciti a fare ciascuno a modo proprio Elden Ring, Zelda: Tears of the Kingdom e Red Dead Redemption 2, l’open world si traduce molto spesso in viaggio rapido tra committente-missione-committente. Le cause sono da rintracciare nelle tante attività secondarie da portare a termine nei soliti approcci e nella vuotezza di fondo delle ambientazioni stesse. Star Wars Outlaws, nonostante provi a spingere l'esplorazione libera tramite eventi casuali secondari, come assalti dei pirati alle fattorie o mercanti vagabondi, non riesce nell'intento a causa di una quantità elevata di missioni secondarie poco attraenti che spezzano il ritmo di gioco. Un peccato, considerata la trama principale davvero coinvolgente, fatta di colpi di scena, pathos e tanta adrenalina.
Fin qui potrebbe sembrare che Star Wars Outlaws sia una sorta di Hogwarts Legacy: curatissimo nel mondo di gioco e nelle atmosfere da cui trae ispirazioni ma povero e banale in termini di gameplay e storia. In realtà Outlaws resta comunque godibile da giocare per un pubblico più ampio possibile, ma soprattutto fa affidamento su una scrittura sopraffina sia per quel che riguarda la trama che i personaggi stessi, cosa che Hogwarts Legacy disperde nel corso del gioco. Per concludere, quindi, Star Wars Outlaws resta un buon titolo, i cui difetti inficiano ma non abbastanza da rovinarlo per fortuna. Sicuramente è un titolo che emozionerà i fan del franchise e saprà accontentare i giocatori e le giocatrici desiderosi di vivere un’avventura semplice ma coinvolgente.