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Star Wars Outlaws è il primo videogame open world nella galassia di Guerre Stellari: lo abbiamo provato

Abbiamo passato quattro ore in compagnia di Star Wars Outlaws, il videogioco a mondo aperto pubblicato da Ubisoft con protagonisti inediti. Il gioco uscirà il prossimo 30 agosto, ma per ora le sensazioni sono molto positive.
A cura di Lorena Rao
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Quella di Kay e Nix è una vita ricca di avventure. Ci sono bastate quattro ore in loro compagnia per capirlo. Stiamo parlando dei protagonisti di Star Wars Outlaws, il videogioco d’avventura a mondo aperto sviluppato da Massive Entertainment e pubblicato da Ubisoft, lo studio della saga di Assassin’s Creed. Il salto questa volta è verso una galassia lontana, lontana. Il contesto infatti è quello di Guerre Stellari, l’universo creato da George Lucas già negli anni ‘70. Nel dettaglio, Star Wars Outlaws è ambientato tra i film L’Impero colpisce ancora e Ritorno dello Jedi. Come riferito in sede d'intervista da Benedikt Podlesnigg, Art & World Director del gioco, “ci sono numerosi riferimenti e citazioni alla prima trilogia di Lucas, come il personaggio Jabba The Hutt” ma per il resto il gioco si pone come un’opera originale con protagonisti e situazioni inedite. Vediamo nel dettaglio.

In giro per Star Wars Outlaws

Durante la nostra prova, ci siamo ritrovati nei panni di Kay e Nix sulla luna arida di Toshara. Siamo bloccati perché la nostra nave ha subito danni. Per fortuna scopriamo che nella città di Mirogana possiamo trovare un componente utile per le riparazioni. Non è facile raggiungerla, nonostante viaggiamo in sella a una speeder bike. Questo perché capita di venire presi d’assalto dai banditi, che però riusciamo a tenere a bada con il blaster. Una volta arrivati a Mirogana, è tempo di raggiungere la cantina. Qui veniamo travolti dal brusio della gente che popola salette, corridoi e tavoli da gioco. Posto perfetto per scoprire dove trovare il componente per la nave necessario, ossia nel covo di una delle tante fazioni presenti in città (tra cui il già citato cartello di Jabba The Hutt). Qui entra in gioco una delle meccaniche principali di Star Wars Outlaws: la reputazione presso i sindacati criminali.

STAR WARS OUTLAWS | Se abbiamo poca reputazione presso un sindacato, non è possibile entrare liberamente nelle loro basi
STAR WARS OUTLAWS | Se abbiamo poca reputazione presso un sindacato, non è possibile entrare liberamente nelle loro basi

Operare contro o a favore di ciascuno di loro avrà un impatto sulla nostra reputazione, tra bonus e malus. Capito questo meccanismo, ci tocca infiltrarci in un covo nemico per recuperare quello che ci serve. Ed è qui invece che sopraggiunge la componente stealth. Per non farci beccare, dobbiamo sgattaiolare tra sentinelle, telecamere di sorveglianza e allarmi pronti a scattare. Per farlo, possiamo hackerare con Kay porte e condotti d’aria, tramite un sistema in cui bisogna premere i tasti a ritmo, e soprattutto possiamo ricorrere a Nix, il grazioso compagno d’avventure che non funge da mera mascotte. L’esserino, infatti, può essere comandato per distrarre i nemici, attaccarli e perfino sabotare esplosivi e sistemi di sicurezza. Un’arma dalle sembianze adorabili, che si è rivelata fondamentale durante la nostra avanscoperta silenziosa.

STAR WARS OUTLAWS | Il gioco non è solo scontri con il blaster, ma richiede anche infiltrazioni silenziose in cui non farsi scoprire dai nemici. Nix è utilissimo in questi frangenti.
STAR WARS OUTLAWS | Il gioco non è solo scontri con il blaster, ma richiede anche infiltrazioni silenziose in cui non farsi scoprire dai nemici. Nix è utilissimo in questi frangenti.

Al termine della missione, abbiamo avuto modo di girare per Toshara, così da intraprendere qualche attività secondaria e minigioco, come gare di speeder, sfide ai cabinati o a carte. In questi frangenti abbiamo avuto la piacevole sensazione di operare all’interno di un mondo vivace, soprattutto nell’ambiente cittadino, dove gli NPC (personaggi non giocabili) hanno una loro quotidianità, fatta di conoscenze, politica galattica e luoghi del cuore. Il risultato è un girovagare piacevole, all’interno di un mondo ben caratterizzato, perfettamente inseribile nell’ecosistema di Star Wars. Nell’ora finale della nostra prova abbiamo compiuto un viaggio tramite hyperdriver verso Kijimi, il pianeta inospitale innevato.

Anche qui ci attende una missione stealth presso una fazione, ma qui le vibes sono totalmente differenti. Come affermato da Marthe Jonkers, Associate Art Director di Star Wars Outlaws, che abbiamo potuto intervistare da remoto assieme a Podlesnigg, “ogni fazione è caratterizzata a suo modo, soprattutto nel design, nelle armi, nell’approccio. Ad esempio, per l’Ashiga Clan di Kijimi City ci siamo ispirati all’estetica giapponese, soprattutto di templi e terme per il loro covo”. La varietà di caratterizzazione è risultata evidente durante la nostra prova, enfatizzando quella sensazione di mondo vivo. Al di là delle parti sotto copertura, abbiamo avuto modo di vivere combattimenti a suon dell’iconico pew pew pew sia tramite blaster (potenziabile nel corso dell’avventura) che battaglie aerospaziali.

STAR WARS OUTLAWS | Non solo pianeti da esplorare a piedi o via speeder, ma ci sono anche parti nel cielo.
STAR WARS OUTLAWS | Non solo pianeti da esplorare a piedi o via speeder, ma ci sono anche parti nel cielo.

Cosa abbiamo capito giocando a  Star Wars Outlaws

Insomma, in quattro ore il gioco si è presentato in modo molto vario, tra location, estetiche, attività e approcci da adottare molto differenti tra loro. Le sensazioni sono quindi positive, sebbene poi una visione completa si avrà solo a gioco finito. Quello che abbiamo apprezzato finora è il carisma del duo composto da Kay e Nix. “Nix è la soddisfazione più grande per quel che riguarda il nostro lavoro. Aver creato un personaggio originale che è riuscito subito a far breccia nel cuore dei fan di Star Wars è una grande gioia”, ci ha detto Jonkers. In effetti, il compagno animale di Kay non è solo carino nelle fattezze, ma è fondamentale in termini di gameplay. Quanto a Kay, parliamo di un’improvvisatrice seriale sempre con la battuta pronta, dal look anni ‘80. Del resto, secondo quanto detto da Podlesnigg e Jonkers, “il riferimento artistico resta la prima trilogia di Lucas unito all’estetica del cinema fantascientifico degli anni ‘70 e ‘80”.

STAR WARS OUTLAWS | Le cantine, con la loro vitalità, sono un luogo di grande fascino dell'ecosistema di Star Wars.
STAR WARS OUTLAWS | Le cantine, con la loro vitalità, sono un luogo di grande fascino dell'ecosistema di Star Wars.

Un altro elemento che ci è rimasto impresso sono le cantine, le locande di Star Wars, che permettono un’immersione totale in un contesto iconico come quello di Guerre Stellari, che è caotico, losco ma incredibilmente esuberante. La cura, da questo punto di vista, è così elevata che è bello perdersi tra i cunicoli delle cantine, anche solo per ascoltare i dialoghi degli NPC. Anche queste sono caratterizzate in modo variopinto, a seconda del pianeta d’ambientazione. Il risultato dunque finora ci appare molto ricco e ben dettagliato, che merita di essere spolpato nelle sue varie componenti. Per questo bisogna attendere il 30 agosto, giorno in cui Star Wars Outlaws arriverà su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC.

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