Spotify aumenta il prezzo degli abbonamenti: a quanto ammonta il rincaro

Spotify è pronta ad aumentare il prezzo dei suoi abbonamenti in Europa e in Sud America, in una mossa che non coinvolgerà gli utenti statunitensi: lo ha rivelato il Financial Times, venuto a conoscenza del rincaro da fonti a informate della questione, secondo cui il leader dello streaming musicale sta programmando di “aumentare i prezzi di un importo equivalente a 1 euro per gli abbonamenti europei e latino-americani, già a partire da giugno”. L’incremento fa seguito ai ritocchi già applicati in alcuni Paesi, come Olanda e Lussemburgo, nelle ultime settimane. “La spinta di intensificherà notevolmente quest’estate” ha affermato una fonte rimasta anonima.
Spotify alza il prezzo degli abbonamenti
Il costo mensile di Spotify, che in Italia è varia dai 10,99 euro al mese del pacchetto Premium Individual ai 14,99 euro del Premium Duo fino ai 17,99 euro del Premium Family, è destinato ad aumentare in tutta Europa e in Sud America di un importo pari a 1 euro per i soli abbonamenti individuali: secondo quanto appreso dal Financial Times, il rincaro sarebbe stato deciso in risposta alle pressioni dell’industria musicale, che da tempo sollecita Spotify e altre piattaforme di streaming musicale a rivedere il costo degli abbonamenti, sostenendo che “i prezzi sono cresciuti più lentamente dell’inflazione e che il servizio è economico rispetto agli abbonamenti per lo streaming video come Netflix”.
L’aumento non riguarderà gli Stati Uniti, dove il costo dell’abbonamento individuale è recentemente salito a 11,99 dollari al mese, rispetto ai 9,99 dollari al mese di quando il servizio venne lanciato nel Paese, 14 anni fa.
Secondo le fonti citate dal Financial Times, Spotify e le altre piattaforme starebbero valutando anche l’idea di una tariffa extra che consentirebbe l’accesso anticipato ai brani in uscita, assecondando le proposte dell’industria musicale che “cerca di trarre profitto dai fan più appassionati degli artisti più amati”. All’esame ci sarebbe anche la possibilità di offrire un accesso anticipato ai biglietti dei concerti, attraverso un abbonamento “Super Premium” che negli Stati Uniti costerebbe 6 dollari in più, in aggiunta alla quota premium già prevista negli USA. Sempre secondo le fonti informate sulla questione, anche Apple, Amazon e YouTube starebbero studiando versioni premium dei loro servizi di streaming musicale.