video suggerito
video suggerito
Intelligenza artificiale (IA)

Spogliano le compagne con un’app: 15 ragazzi condannati a un anno di libertà vigilata

Il tribunale per i minorenni della città di Badajoz ha condannato i minorenni per 20 capi d’imputazione relativi alla creazione di immagini pedopornografiche e 20 capi d’imputazione per reati contro l’integrità morale delle vittime.
A cura di Elisabetta Rosso
28 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Per Isabel tutto è iniziato con una frase che non riusciva a capire. "Ho visto una tua foto nuda", a parlare è un suo compagno di classe. Isabel (nome inventato per tutelare la sua privacy) sa di non aver mai scattato una sua immagine senza vestiti, eppure quando prende il telefono e guada lo schermo capisce che è tutto vero. Siamo ad Almendralejo, un comune di Badajoz, Spagna, settembre 2023, è il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e Isabel e quattro sue compagne di classe scoprono che qualcuno ha usato l'intelligenza artificiale (IA) per spogliarle generando scatti che sono falsi ma sembrano reali. Ora a quasi un anno di distanza un tribunale della Spagna sud-occidentale ha condannato 15 studenti a un anno di libertà vigilata per aver creato e diffuso i deepnude. 

“Al di là di questo particolare processo, questi fatti dovrebbero farci riflettere sulla necessità di educare le persone all’uguaglianza tra uomini e donne”, ha dichiarato al quotidiano online ElDiario l’associazione Malvaluna, che ha seguito il caso schierandosi dalla parte delle famiglie colpite. "È necessaria un'adeguata educazione sessuale a scuola, in modo che i bambini non imparino il sesso attraverso la pornografia, che genera sessismo e violenza".

Il caso di Almendralejo

Le immagini delle ragazze di Almendralejo hanno cominciato a circolare su WhatsApp, allarmando anche le famiglie che hanno subito creato una rete di sostegno. A denunciare sono state 20 minorenni, tra gli 11 e i 17 anni. Non solo, una ragazza di 12 anni è stata anche ricattata da un profilo falso.

Su Instagram un ragazzo le ha chiesto dei soldi per non divulgare le sue foto nude, create grazie all'intelligenza artificiale. È un caso di Sextortion: un ricatto per ottenere denaro o favori sessuali, dove il truffatore minaccia di pubblicare materiale intimo della vittima ottenuto con l'inganno e senza il suo consenso (ne abbiamo parlato in questo articolo dove abbiamo raccolto la testimonianza di una vittima).

"Non sapevamo quanto fossero girate le immagini, o se fossero state caricate su siti pornografici: avevamo tante paure. Quando sei vittima di un reato, se vieni derubato, ad esempio, fai denuncia e non ti nascondi perché l’altra persona ti ha fatto del male. Ma con i reati di natura sessuale la vittima spesso prova vergogna e si sente responsabile. Quindi volevo dare quel messaggio: non è colpa vostra".

La condanna del tribunale

Il tribunale per i minorenni della città di Badajoz ha condannato i minorenni per 20 capi d'imputazione relativi alla creazione di immagini pedopornografiche e 20 capi d'imputazione per reati contro l'integrità morale delle vittime. Oltre a un anno di libertà vigilata avranno l'obbligo di frequentare corsi di sensibilizzazione sulla parità di genere, sull'uguaglianza, e sull'uso responsabile della tecnologia.

"La sentenza ha dimostrato che i minori hanno utilizzato applicazioni di intelligenza artificiale per ottenere immagini manipolate di [altri minori] prendendo i volti originali delle ragazze dai loro profili sui social media e sovrapponendo quelle immagini sui corpi di corpi femminili nudi", ha dichiarato la corte. "Le foto manipolate sono state poi condivise su due gruppi WhatsApp". Tra i colpevoli ci sono ragazzi tra i 13 e i 15 anni, per la legge spagnola, i minori di 14 anni non possono essere incriminati, i loro casi sono stati inoltrati ai servizi di tutela dell'infanzia.

28 CONDIVISIONI
500 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views