video suggerito
video suggerito

“Sono un medico, ho tolto i social per due settimane e questi sono stati i benefici sulla mia salute”

Vivek H. Murthy ha deciso insieme a due amici di prendersi una pausa dalle piattaforme. La disconnessione ha cambiato la sua routine quotidiana e ha deciso di prolungare l’esperimento per un mese.
A cura di Elisabetta Rosso
0 CONDIVISIONI
Immagine

I primi giorni sono stati un po' sconfortanti, ha ammesso Vivek H. Murthy, ma in poco tempo ha visto i primi risultati. Murthy, medico e vice ammiraglio del Corpo di Sanità Pubblica degli Stati Uniti, insieme a due suoi amici ha deciso di non aprire i social per due settimane. Come spesso succede quando si ha paura di avere una forma di dipendenza, il primo passo è vedere cosa succede se si rimane senza l'oggetto del desiderio. "Devo dire che ho subito notato delle differenze piuttosto profonde nella mia vita.

E anche loro le hanno notate", ha raccontato al Washington Post. "Ho fatto il logout dal mio account Facebook e ho cambiato la password con qualcosa di assurdo, rendendo difficile effettuare nuovamente l'accesso. Di solito avevo l'abitudine di controllare certi gruppi, come quelli dei medici o dei proprietari di cani del quartiere. Spesso ricevevo notizie anche tramite i social media. Invece di rivolgermi direttamente ai media tradizionali".

In poche settimane Murthy ha cambiato la sua routine. "Ho cominciato a preparare la colazione, ho mandato più messaggi a mia sorella e sono stato più produttivo al lavoro. Mi sono anche sentito meglio. Non sprecavo le mie energie leggendo riflessioni di persone che non conoscevo. Dopo due settimane, le cose andavano così bene che ho esteso a quattro settimane. Quando ho fatto il login, per quella che si è rivelata l'ultima volta, è stato gratificante vedere quanto irrilevanti apparissero i post e gli aggiornamenti di un mese."

Quali sono i rischi dei social

I rischi dei social già li conosciamo, diversi studi hanno mostrato un legame tra piattaforme e solitudine, depressione, problemi di sonno. Un gruppo di ricercatori ha analizzato le scansioni cerebrali di 30 studenti universitari impegnati a guardare video raccomandati dall'algoritmo, hanno scoperto che diminuivano l'attivazione delle aree cerebrali che regolano l'autocontrollo. Non solo, è stato dimostrato come il meccanismo della ricompensa innescato dai mi piace funzioni in modo simile al rinforzo intermittente del gioco alle slot.

Staccare non è semplice, come spiega Murthy non è solo "mancanza di volontà". D'altronde come recita un vecchio adagio, se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu. E il prezzo delle Big Tech sono i nostri dati. Da anni parliamo della massiccia raccolta di informazioni personali utilizzate dalle aziende per incasellarci in pacchetti studiati ad hoc e nutrirci con pubblicità mirate. L'obiettivo delle piattaforme è tenerci incollati per più tempo possibile, non a caso gli ingegneri di prodotto al mondo stanno utilizzando neuroscienze all'avanguardia per massimizzare il nostro tempo sui social. 

Social buoni o social cattivi?

I social non hanno solo aspetti negativi. Spesso sono vetrine per sponsorizzare progetti, iniziative o comunità positive per gli utenti. Sulle piattaforme sono presenti gruppi di supporto e di accettazione difficili da raggiungere nella vita reale, basti pensare alle comunità LGBTQ+ che hanno trovato un luogo di confronto nei gruppi social. Diversi studi hanno dimostrato come gli adulti che comunicano con amici sui social si sentano meno isolati. I social rimangono però vetrine artificiali, può essere pericoloso essere esposti alle vite costruite ad hoc sui social.

"Molte persone che incontro in tutto il paese dicono, ‘Sai, mi sento piuttosto bene. E poi vado sui social media, controllo il mio feed e all'improvviso mi sento peggio'", ha raccontato Murthy. Al di là della dicotomia buono o cattivo, dovremmo chiederci come ci facciano davvero sentire i social e valutare di cambiare le nostre abitudini. Nel dubbio, due settimane di pausa possono essere un buon punto di partenza.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views