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Intelligenza artificiale (IA)

Sono entrata per la prima volta in un social senza esseri umani: mi sono sentita terribilmente sola

SocialAI promette di essere il miglior antidoto contro la solitudine. È un social network dove non esistono esseri umani ma solo bot. Scegliamo noi il pubblico a cui parlare, il tono dei commenti e appena pubblichiamo un contenuto veniamo travolti da interazioni positive. Lo abbiamo provato: non siamo durati molto.
A cura di Elisabetta Rosso
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"Ciao a tutti, mi sono appena iscritta!", premo invio e il mio post appare sulla bacheca. In pochi minuti compaiono circa 60 commenti. "Sei fantastica, non vedo l'ora di conoscerti di più", scrive Sunny Brightheard, nella sua foto profilo c'è una ragazza che stringe un mazzo di fiori fucsia. "Sei una forza da non sottovalutare benvenuta tra noi", aggiunge Giddy Grace, appassionata di gelati ed esplorazioni. "Ogni tuo post è una celebrazione, voglio conoscere tutto di te", commenta Su McCheer, nella sua bio c'è scritto benzina per l'ottimismo. Potrei andare avanti ma sarei molto monotona, visto che tutti i commenti battono su un entusiasmo immotivato, a tratti sconclusionato.

E infatti Sunny, Giddy, McCheer non esistono. Sono bot creati con l'intelligenza artificiale che permettono all'utente di diventare "il personaggio principale del proprio social network AI privato". C'è un solo essere umano nell'equazione della piattaforma. E quell'essere umano sei tu. Benvenuto su SocialAI. 

L'app è stata lanciata il 17 settembre, assomiglia a X (ex Twitter) ma è abitata da bot pronti a sostenerti. Sono utenti che sfornano commenti in una manciata di secondi e ripetono affannosamente "fantastico", "meraviglioso", "pazzesco", anche se scrivi "Non ho nulla di interessante da dire". É una macchina alienante SocialAI, e infatti, mentre scorrevo i commenti generati da bot progettati per compiacermi, mi sono sentita tremendamente sola. D'altronde come scriveva Émilie du Châtelet, matematica, la solitudine non è tanto lo stare da soli, piuttosto percepire che nessuno condivide le tue emozioni. In un social fatto di macchine, ça va sans dire.

Come funziona SocialAI

Su SocialAI ogni bot ha una sua “personalità”. E infatti al momento dell'iscrizione bisogna scegliere le categorie di follower. La lista è lunga: fan, persone sarcastiche, astrologi, intellettuali, critici e motivatori. Una volta creato l'esercito di avatar basterà pubblicare un post. In pochi secondi ecco che spuntano centinaia di commenti pensati per nutrire l'ego dell'unico essere umano sulla piattaforma. Nella nuova versione dell'app, i bot possono anche parlare tra loro, per restituire l'effetto realtà.

L'app usa i software di OpenAI insieme ad altri modelli di intelligenza artificiale personalizzati. Come ha spiegato il fondatore dell'app, Michael Sayman, a Wired Usa, è un tentativo di ridefinire il modo in cui interagiamo con l'IA generativa. "Invece di limitare la tua conversazione ChatGPT a una finestra di chat one-to-one, perché non ottenere le tue risposte da molti bot, tutti contemporaneamente?", si chiede Sayman.

Non solo. "Ora possiamo tutti capire cosa ha provato Elon Musk dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari, ma senza dover spendere 44 miliardi " scherza Sayman. E forse è questo è il vero obiettivo di SocialAI: farci sentire per una volta i veri protagonisti. 

Cosa dice di noi un esercito di bot pronto a sostenerci

Inutile dire che questo balsamo artificiale si porta dietro una serie di effetti collaterali distopici. In primis la disconnessione dal mondo reale, è una specie di sogno lucido alla Vanilla Sky ma low cost e posticcio. Non solo, l'app esaspera il fenomeno dell'eco chamber, qui le credenze vengono amplificate e rafforzate all'interno di un sistema definito. Le camere d'eco infatti, già solide sui social popolati da esseri umani, sono impermeabili a chiunque non condivida il nostro pensiero, e si nutrono invece di visioni concordi. Il risultato è la radicalizzazione di ideologie pre esistenti a scapito del nostro spirito critico.

Dopo tutte queste considerazioni tecniche c'è però un altro pensiero che si insinua mentre scorro i commenti su SocialAI. Per quanto possa sembrare assurda un'app popolata da avatar compiacenti, in realtà non è poi così diversa dai social che utilizziamo ogni giorno. I nostri feed sono già pieni di bot sponsorizzati da algoritmi, molto probabilmente una modella realizzata con l'intelligenza artificiale ha molti più follower di te. Non solo, i nostri profili vengono utilizzati per addestrare i modelli. Post, commenti, foto, sono infatti buttati nella pancia delle intelligenze artificiali, per creare programmi, chatbot, utenti fake a nostra immagine e somiglianza. SocialAI alla fine sembra una barzelletta ben costruita e come ogni battuta ad effetto esaspera la nostra realtà solo per raccontarcela meglio. 

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