video suggerito
video suggerito
Elezioni europee 2024

Solo quattro partiti non stanno rispettando il silenzio elettorale sui social: l’analisi

Al momento la campagna elettrorale sui social non è ancora stata definita dalla legge. Esiste un vuoto normativo. In assenza di un controllo la maggior parte delle formazioni politiche decidono di non pubblicare contenuti. Qualcuno però si muove in modo opposto.
A cura di Valerio Berra
127 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Il silenzio elettorale è cominciato alla mezzanotte di venerdì 7 giugno. L’indicazione è chiara ed è stata anticipata a maggio dal Ministero dell’Interno: “Da sabato 8 a domenica 9 giugno 2024 saranno vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, la nuova affissione di stampati, giornali murali o altri e manifesti di propaganda”. Da questo elenco manca qualcosa, come è chiaro. Il silenzio elettorale sui social al momento non è vincolato a una legge.

C’è di fatto un vuoto normativo. Tutti i candidati potrebbero continuare a fare campagna anche mentre è in corso il voto. Di fatto però negli ultimi anni sembra esserci una linea tacita che porta i candidati stessi a moderare la comunicazione social nei giorni del voto. Con qualche eccezione: Matteo Salvini e la Lega continuano a pubblicare post come se niente fosse.

Certo, qualcuno gioca sul limite. Giorgia Meloni ha pubblicato un video su Instagram giusto a mezzanotte in cui lanciava il suo ormai tradizionale video elettorale a tema ortofrutta. Oltre alla Lega, sono altre tre formazioni che hanno portato la propaganda elettorale sui social di proposito oltre i limiti del silenzio elettorale. Non solo con post ma proprio con campagne di sponsorizzazione.

Le campagne sponsorizzate su Meta

Meta ha uno strumento che permette di monitorare le campagne pubblicitarie fatte sulle sue piattaforme. Funziona sia per Facebook che per Instagram. È abbastanza accurato. Permette di vedere quando inizia e finisce una campagna per pubblicizzare un post, quale pubblico viene raggiunto e anche quanto viene investito. Abbiamo verificato tutte le pagine ufficiali dei principali partiti in corsa per queste elezioni europee e dei loro leader. Non sono in molti ad avere lasciato le sponsorizzazioni attive anche dopo il silenzio elettorale.

Le inserzioni di Azione e Carlo Calenda

Carlo Calenda ha deciso di interpretare a suo vantaggio il vuoto normativo che riguarda il silenzio elettorale sui social. In questo momento ha 23 inserzioni attive sulle sue pagine social personali. Tutte campagne pubblicitarie iniziate dal 3 giugno in poi.

L’ultima sponsorizzazione è cominciata proprio oggi, 8 giugno, mentre gli altri bloccavano le vecchie campagne pubblicitarie. Anche sulla pagina di Azione non mancano le inserzioni sponsorizzate solo che si fermano a 6 annunci.

META | Una delle inserzioni attive di Carlo Calenda
META | Una delle inserzioni attive di Carlo Calenda

Le inserzioni di Forza Italia e Antonio Tajani

Forza Italia ha 4 inserzioni sponsorizzate attive, vuol dire che in questo momento vengono ancora spinte dall’algoritmo per farle arrivare sulle bacheche degli utenti che fanno parte del target selezionato. Sono tutti video: due sono stralci di un comizio di Forza Italia, uno è un video con una serie di infografiche per guidare il voto e poi c’è un video di Antonio Tajani che si rivolge direttamente agli elettori. Tajani ha anche una inserzione attiva sulla sua pagina personale.

Le inserzioni di Europa Verde – Verdi

Anche Europa Verde – Verdi sto continuando a sponsorizzare post mentre le urne sono aperte. Qui il conteggio nella pagina ufficiale arriva a 5 annunci: tutti partiti il 6 giungo. Europa Verde è candidata alla elezioni europee con Sinistra Italiana, che al momento non ha inserzioni attive.

127 CONDIVISIONI
376 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views