Social bloccati per i minori di 16 anni se manca il consenso dei genitori: il disegno di legge di Fdi
Il punto è sempre lo stesso: la presenza dei minori sui social network. La senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni ha presentato a Palazzo Madama un disegno di legge che i modi e soprattutto le responsabilità degli under 16 sulle piattaforme considerate come social network. Due punti, su tutti. Il primo è l’obbligo di presentare un consenso dei genitori per chi al momento dell’iscrizione ha meno di 16 anni.
Il secondo è quello dedicato ai baby influencer, i minori che diventano piccole star della piattaforma generando interazioni nei profili intestati agli adulti. Sei i ricavi dai social con i loro contenuti superano i 12.000 euro all’anno allora i genitori saranno obbligati ad aprire un conto dedicato ai figli.
La proposta parallela del Movimento 5 Stelle
Il dato curioso è che mentre Fratelli d’Italia presenta la proposta in Senato, negli stessi giorni il Movimento 5 Stelle ha annunciato che a giugno comincia alla Camera una discussione su una proposta di legge che riguarda gli stessi temi.
Anche qui si parla di baby influencer e di sharenting, la condivisione delle foto dei figli sulle piattaforme. Lo ha spiegato Gilda Sportiello, la firmataria della legge, a Fanpage.it: “Basta aprire i social per capire che c'è la necessità di agire. Per esempio, esistono profili dedicati ai minori gestiti completamente dai genitori, in cui i figli sono coinvolti non per loro volontà”.
Non solo. A queste legge, spiega l’agenzia stampa Adnkronos, se ne aggiungerebbe un’altra: una proposta gemella a quella di Fratelli d’Italia presentata questa volta alla Camera dall’ deputata del Pd Marianna Madia.
Cosa prevede la legge di Fratelli d’Italia
Il testo per adesso non è ancora stato reso pubblico. Adnkronos ha visto in anteprima la bozza e ha diffuso alcuni punti. Si tratta in tutto di sei articoli. Il titolo è Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale. Tra i punti anticipati c’è l’articolo 5: “La diffusione dell'immagine di un minore di sedici anni attraverso un servizio di piattaforma online è soggetta all'autorizzazione di chi ne esercita la responsabilità genitoriale o ne è tutore, nonché della direzione provinciale del lavoro”.