Seguono Google Maps e si perdono nella natura selvaggia: turisti trovati in Australia dopo una settimana
Philipp Maier e Marcel Schoene stanno viaggiando, devono raggiungere Bamaga, nel Queensland settentrionale. Poi la macchina rimane bloccata nel fango, devono scendere e continuare il percorso a piedi. Non sanno dove devono andare e così tirano fuori lo smartphone, aprono Google Maps e caricano il percorso più veloce. “Abbiamo deciso: ok, seguiamo Google Maps perché Google Maps forse ne sa più di quanto sappiamo noi”, ha raccontato Maier, alla testata 9News.
Si sbagliavano. Il navigatore infatti dopo averli fatti allontanare dalla Peninsular Development Road, gli ha suggerito di seguire una strada sterrata che li ha condotti in una regione remota dell'estremo nord del Queensland. "Ci sembrava strano, ma abbiamo pensato di seguire le indicazioni perché forse la strada principale era chiusa a causa del fiume in piena", ha detto Maier.
I due escursionisti tedeschi si sono diretti verso il fiume Archer, dato che il navigatore indicava di proseguire in quella direzione per trovare aiuto. Hanno anche provato ad attraversare il fiume utilizzando un albero caduto ma presto si sono resi conto che era in piena a causa dei recenti cicloni e delle piogge. Maier e Schoene hanno vagato per una settimana prima di raggiungere i soccorsi, sono fuggiti da un coccodrillo e hanno affrontato temperature elevate e forti temporali.
"È stato molto difficile uscire da lì", ha raccontato Schoene. Quando sono arrivati a Coen hanno spiegato alle autorità cosa era successo. Roger James, ranger del Queensland Parks and Wildlife Service, ha detto che è stata una fortuna che i due fossero ancora vivi.
La risposta di Google Maps
“Ci scusiamo per questo incidente e siamo sollevati che Philipp e Marcel siano al sicuro. Possiamo confermare che il percorso che hanno seguito è stato rimosso dalla mappa”, ha dichiarato un portavoce di Google a Business Insider. Google ha poi aggiunto che la società utilizza più fonti per aggiornare le sue mappe, inclusi dati di terze parti, contributi degli utenti, Street View e immagini satellitari.
Non è la prima volta che delle persone si perdono a causa di Google Maps. Nel 2023 una squadra di soccorso alpino dopo aver salvato tre escursionisti in Canada, aveva consigliato di non fidarsi dei percorsi dell'app quando si trovano nella natura selvaggia. E infatti anche in quel casi i turisti hanno deciso di seguire un percorso di Google Maps che si è rivelato inesistente.
Anche il ranger James ha spiegato che questo non è stato il primo incidente di Google Maps. "Le persone non dovrebbero fidarsi di Google Maps quando viaggiano in regioni remote del Queensland. Devono seguire la segnaletica, utilizzare mappe ufficiali o altri dispositivi di navigazione", ha sottolineato.