Settimana lavorativa di 2 giorni entro 10 anni grazie all’IA: la previsione di Bill Gates

Entro il 2035 la settimana lavorativa tipo potrebbe essere di soli due o tre giorni, con un lunghissimo weekend di quattro-cinque giorni. A sostenerlo il fondatore di Microsoft e filantropo Bill Gates, che è tornato sulla sua “previsione” in occasione di una recente intervista al celebre programma televisivo della NBC “The Tonight Show” condotto dall'attore, comico e conduttore televisivo Jimmy Fallon. La ragione, come facilmente intuibile, è legata alla diffusione esplosiva dell'intelligenza artificiale (IA), che sta crescendo in qualità a ritmi spaventosi. Sempre più efficiente, capace e in grado di trovare soluzioni in tempi rapidissimi, nei prossimi anni potrebbe portare all'automazione di numerosi processi e attività che richiedono l'impegno umano.
Questa rivoluzione nel mondo del lavoro non riguarderebbe solo mansioni ridondanti, alienanti e di routine che in genere coinvolgono personale con qualifiche medie o basse, ma anche impieghi estremamente specializzati e professionali. Un esempio emblematico è il campo della medicina, nel quale le diagnosi possono essere catalizzate proprio dal contributo dell'IA; basti ricordare la storia del bambino visitato per anni da 17 medici diversi, la cui diagnosi corretta fu identificata dai suoi genitori grazie a ChatGPT, il chatbot sviluppato da OpenAI. Questa rivoluzione è già in atto. L'intelligenza artificiale INSIGHT MMG, ad esempio, è in grado di rilevare il cancro al seno anni prima delle mammografie, mentre nel Regno Unito ha aperto una clinica di fisioterapia automatizzata chiamata Flock Health nella quale i pazienti sono seguiti da assistenti IA. Chiaramente il contributo umano sarà sempre fondamentale, e infatti Bill Gates non dice che verremo totalmente soppiantati dall'intelligenza artificiale, tuttavia sostiene che per moltissimi lavori il tocco umano sarà decisamente meno utile di oggi. Ciò si tradurrà in un drastico calo del monte ore necessario per ottenere le medesime performance lavorative.
È stato lo stesso Gates a sottolineare che alcuni lavori sperimenteranno cambiamenti più radicali di altri, fra i quali indica proprio quelli nell'ambito sanitario, oltre all'insegnamento. “L'intelligenza artificiale, nel prossimo decennio, diventerà gratuita, comune: ottimi consigli medici, ottimo tutoraggio”, ha affermato il miliardario a Fallon. Il fondatore di Microsoft ha sottolineato che, al ritmo di sviluppo attuale dell'IA, gli esseri umani “non saranno più necessari per la maggior parte delle cose” e ciò si tradurrà in un inevitabile ripensamento dei posti di lavoro. Alla fine di questa transizione, già cominciata e che appunto potrebbe raggiungere l'apice entro un decennio, secondo Bill Gates ci troveremo a lavorare due o tre giorni alla settimana.
"Se" continueremo a lavorare, viene da pensare, considerando che moltissimi posti di lavoro potrebbero andare perduti proprio per la riduzione dei costi offerta dall'introduzione degli automatismi. La legge del profitto, come spiegavamo in questo articolo, continuerebbe a dominare il mercato. Nel 2023 fece il giro del mondo la notizia che Bluefocus Intelligent Communications Group Co., tra i più importanti gruppi editoriali e di pubbliche relazioni in Cina, aveva tagliato tutte le collaborazioni con alcune figure professionali. “Per abbracciare la nuova ondata di contenuti generati dall'intelligenza artificiale (IA), a partire da oggi abbiamo deciso di interrompere tutte le spese per copywriter e designer di terze parti”, aveva scritto l'azienda in una nota. Il CEO di IBM ha invece recentemente sostenuto che il 30% dei lavoratori in backoffice potrebbe essere sostituito dall'IA e per questo ha bloccato le assunzioni in determinati ruoli operativi.
L'IA, secondo Gates, nel prossimo futuro si occuperà di quasi tutto e ciò determinerà benefici sostanziali per la società. “Ci saranno alcune cose che terremo per noi, ma in termini di produzione, spostamento e coltivazione di cibo, col tempo, questi saranno problemi sostanzialmente risolti”, ha chiosato il miliardario. Non è comunque la prima volta che il miliardario prevede una drastica riduzione dei giorni di lavoro nel prossimo futuro grazie all'IA; già nel novembre 2023 aveva fatto dichiarazioni simili durante un'intervista a “What Now?” di Trevor Noah. Ha dunque solo ribadito un concetto che ha delle solide fondamenta. Questa rivoluzione in corso potrebbe travolgere anche il mondo dell'arte, considerando i costanti miglioramenti e i risultati straordinari che l'IA continua a ottenere nella generazione di testi, musica, immagini e video. Proprio in questi giorni sono stati travolti dalle immagini in stile “Studio Ghibli” create dall'IA, che ha letteralmente rapito l'anima del lavoro di Miyazaki.