Senza call e mail potremmo lavorare quasi due giorni in meno alla settimana
Un computer davanti, un paio di cuffie nelle orecchie e un microfono, almeno per i più professionali. Le call sono diventate una costante nelle nostre giornate in ufficio. Meno impegnative di una riunione in presenza, meno formale di un trhead di mail, efficaci anche per chi lavora in smart. Eppure a volte c’è la sensazione di essere intrappolati in una call continua, con inizi certi e fini sfilacciate. Chiamate monstre senza contenuti che finiscono per assorbire energie e umore. Ora Microsoft ha pubblicato un report sul tempo che i suoi utenti dedicano alle call e in generale alla comunicazione sul lavoro.
Nel suo Work Trend Index Annual Report l’azienda fondata da Bill Gates si dovrebbe concentrare su come l’intelligenza artificiale può migliorare il lavoro, sia come tempi che come mansioni svolte dai dipendenti. Chiariamo che è un’analisi limitata ai lavori che potremmo inquadrare come “videoterminalista”. Ovviamente ci sono professioni che non rientrano se non in piccola parte in queste statistiche, dagli artigiani agli insegnanti, passando per medici o impiegati nel settore manifatturiero. Al netto dell’impatto dell’intelligenza artificiale, i dati più interessanti riguardano tutti la quantità di tempo che dedichiamo a rispondere alle mail e alle call.
Dal 2020 a oggi il numero di call è triplicato
La ricerca è stata scritta seguendo due criteri: i dati provenienti da una serie di interviste condotte su 31.000 persone e quelli che invece arrivano dalle piattaforme Microsoft dedicate al lavoro in ufficio, prima tra tutti Microsoft 365. Facendo una media dei risultati, gli utenti utilizzano il 57% del proprio tempo per comunicare informazioni ad altri, che siano persone con un ruolo simile o appartenenti ad altre aree. Almeno due giorni alla settimana. Questa percentuale è composta sommando il tempo trascorso a mandare mail (15% del tempo al lavoro), fare riunioni con Teams (23% del tempo) e utilizzare la funzione Teams Chat (19%) del tempo. Il resto del tempo su questa applicazione viene utilizzato per creare documenti.
Il problema che emerge da questa ricerca non è solo il tempo da dedicare alle riunioni ma anche l’effetto che queste riunioni possono avere sul resto del lavoro. Nello specifico il 58% delle utenti intervistati pensa che sia difficile fare un brainstorming efficace all’interno di una riunione virtuale. Il 55% valuta invece come “non chiari” le consegne indicate alla fine della riunione e il 56% spiega che è difficile riassumere cosa succede. In tutto questo, il numero di riunioni è triplicato dalla fase pre pandemia: dal 2020 sono aumentate del 192%.