Sempre più persone stanno chiedendo a ChatGPT di insultare il loro profilo Instagram
Cosa c'è dietro a un insulto? Per B. F. Skinner si tratta di rinforzo negativo, con Jacques Lacan siamo nel terreno della jouissance, mentre René Girard riconduce il problema al desiderio mimetico. La storia dell'insulto ha collezionato diverse teorie, soprattutto nel corso del Novecento, per comprendere il paradosso. Viene naturale chiedersi come faccia l'essere umano a trovare appaganti, persino eccitanti parole pensate per offendere. Non è chiaro quale sia la leva del nuovo trend, ma sempre più persone stanno chiedendo a ChatGPT di insultare il proprio profilo Instagram.
Nelle storie infatti è comparso un nuovo modello, già utilizzato da oltre 397.000 persone. La sfida è semplice: "devi chiedere a ChatGPT di insultare il tuo feed in un paragrafo". Ovviamente anche noi abbiamo testato la brutalità del chatbot. Dopo aver caricato diversi profili Instagram sull'interfaccia di OpenAI abbiamo chiesto una "recensione cattiva". Questo è stato il risultato: "Navigare il tuo profilo è come sfogliare un album di ricordi di qualcun altro, senza un vero filo conduttore. Tra un'abbondanza di foto che cercano di essere artistiche e altre che sembrano scattate senza una vera intenzione, emerge una mancanza di coerenza visiva."
Il chatbot anche nei test successivi non si è risparmiato: "Le immagini di viaggio o di esperienze sembrano slegate e non riescono a coinvolgere davvero. Anche i tentativi di foto più "intime" o personali finiscono per apparire superficiali e prive di una vera profondità. È un profilo che, nel tentativo di essere tutto, finisce per non essere niente."
Come farsi insultare il profilo Instagram da ChatGPT
Per provare l'ebrezza del masochismo basta fare uno screenshot del proprio profilo Instagram e caricarlo tramite il pulsante degli allegati che compare in basso a sinistra nell'interfaccia conversazionale di ChatGPT. A quel punto sarà necessario chiedere al chatbot di dare un commento negativo al profilo. Se il primo risultato non è soddisfacente si più chiedere a ChatGPT di essere più brutale. A quel punto l'IA sfornerà un commento più severo.
Il chtabot, addestrato per essere servizievole e non una macchinetta che spunta insulti, dopo aver scritto la recensione aggiunge: "Ricorda che questo tipo di recensione è volutamente critica e non riflette necessariamente una valutazione oggettiva del tuo profilo. Spero che possa offrirti uno spunto di riflessione per migliorare o ristrutturare la tua pagina!"
Il modello che ha fatto diventare virale il trend
Gli utenti stanno ricondividendo le risposte di ChatGPT attraverso il modello "Tocca a te", spesso utilizzato per lanciare catene social. Ogni utente può inserire nel trend una foto o condivere la stessa immagine già pubblicata da altri. Basta cliccare sull'adesivo visibile per creare in automatico una nuova storia Instagram.
Il nuovo trend è tra i primi esempi di intelligenza artificiale testuale virale. Erano già state utilizzate immagini generate con l'IA per condividere catene sui social, per esempio All Eyes on Rafah, l'adesivo creato per denunciare gli attacchi israeliani in terra palestinese.