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Sembra solo una canzone virale ma è propaganda dalla Corea del Nord: la storia di “Padre Amichevole”

“Padre amichevole” è la canzone di propaganda nordcoreana che è diventata virale sul web grazie al suo motivetto accattivante e il video musicale allegro. Per la Corea del Sud si tratta di una campagna di propaganda e per questo è stata vietata. Ma il ban ha causato l’effetto opposto rispetto a quello sperato.
A cura di Velia Alvich
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È innegabile: quando la ascolti ti viene da sorridere e canticchiare. Non c'è bisogno di capire quello che dice il testo, bastano la musica e le espressioni felici delle persone nel video ufficiale. Per curiosità andiamo a leggere la traduzione: "Caloroso come tua madre, benevolente come tuo padre. Tiene fra le sue braccia i suoi dieci milioni di figli e si prende cura di noi con tutto il suo cuore".

Impossibile non farsi travolgere da un brano che è diventato un successo sui social. Sarebbe sufficiente, però, ricordarsi che si tratta di propaganda diffusa da un regime noto per la violazione dei diritti umani. Una spiegazione che non basta neppure agli utenti sudcoreani, che hanno chiuso un occhio di fronte a oltre mezzo secolo di guerra con la Repubblica Popolare Democratica di Corea, facendosi così trascinare dalla viralità del brano. Seul, però, non ci sta. Così ha deciso di mettere al bando la virale canzone nordcoreana.

Perché il garante delle comunicazioni sudcoreano vuole vietare la canzone "Padre amichevole"

"La canzone idolatra, elogia e glorifica Kim Jong Un". Così l'autorità garante dei media sudcoreana ha motivato il divieto di diffondere in brano di propaganda chiamatoa "Padre amichevole". Non è solo una posizione comprensibile per un Paese che formalmente non ha firmato un trattatato di pace con il suo vicino (le due nazioni, quindi, in teoria sono ancora in guerra). Si tratta in realtà dell'applicazione di una legge, il National Security Act, che vieta l'accesso a siti web e media nordcoreani e che stabilisce delle pene per chi mette in pratica comportamenti o discorsi in favore del regime.

"La decisione è stata presa in conformità con una richiesta del servizio di intelligence nazionale", si legge nel comunicato del garante delle comunicazioni. "Si tratta di guerra psicologica contro la Corea del Sud". Così, almeno 29 varianti del video diffuso sui social verranno bloccate nel territorio nazionale, anche se ancora non è stato spiegato in quale maniera verranno banditi i media che contengono il brano in questione. Difficile mettere in pratica questa decisione, non solo perché deve essere ancora deciso come verrà applicata tecnicamente, ma anche perché è diventata una hit fra i più giovani. Soprattutto ora che è stato annunciato il divieto.

Perché il video di propaganda nordcoreana è diventato virale sui social

Quando qualcosa è vietata assume un'aura di grande desiderabilità, è una legge universale. Così l'annuncio del ban ha reso ancora più popolare una canzone che già godeva di una certa viralità. Un commento in coreano sotto uno dei numerosi video che si sono moltiplicati su YouTube esprime proprio questo concetto: "Non ero neppure interessato, ma quando mi hanno detto che lo avrebbero bloccato mi sono incuriosito all'improvviso e ho cercato la canzone". E non sono mancati i commenti ironici. "Come sanno tutti, K-pop sta per Kim-pop", scrive un utente in riferimento al popolare genere musicale sudcoreano. "Se le due Coree dovessero unirsi, lasciate che sia quella del Nord a prendersi cura della musica".

Anche su TikTok è virale, come si può intuire facilmente. I nordcoreani di ogni età, genere e condizione che ballano a ritmo con la canzone, con i loro visi sorridenti e felici di chi non ha vissuto un giorno cupo in vita propria, figuriamoci la repressione di un regime. "Cantiamo di Kim Jong Un, il nostro grande leader. Ci vantiamo ci Kim Jong Un, il nostro amichevole padre", canta il ritornello. E sul social non mancano i remix della canzone e basta cercarla con il titolo in coreano per aprire un mondo di video. In alcuni casi il brano originale "non è disponibile", segno che in alcuni casi la canzone è stata vietata anche da parte della piattaforma. Ma nuovi video continuano a fioccare ogni giorno. Una dimostrazione del fatto che vietando qualcosa alle folle del web non sempre si ottiene il risultato sperato.

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