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Se hai ricevuto un’email dai Carabinieri, non rispondere: è una truffa

“Non rispondete, non aprite allegati o link, non comunicate vostri dati” consigliano i Carabinieri tramite la loro pagina Facebook in merito a una delle ultime truffe online.
A cura di Lorena Rao
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Sono in molti ad aver ricevuto in questi giorni un'email da parte di Eduardo Gordon, responsabile della gestione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, la cui sede però è a Berna, in Svizzera. Il testo è una pesante accusa verso l'utente per acquisizione, possesso, visione e trasmissione di materiale pedopornografico a seguito di un'indagine del 2009 condotta da Interpol, Polizia di Sicurezza e Dipartimento Federale di Giustizia. Il destinatario dell'email ha 48 ore di tempo per mandare le proprie giustificazioni, altrimenti scatta l'arresto secondo le regole della propria regione d'appartenenza, che però non viene specificata.

Già nel riassumere il testo dell'email saltano all'occhio alcune stranezze. Il motivo è semplice: si tratta di un tentativo di phishing a opera di un gruppo di criminali informatici. Con il termine "phishing", ormai sempre più noto, si intende una truffa online attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli, i quali spingono la vittima a rilasciare i propri dati, tra cui riferimenti bancari, che passano alla mercé dei criminali.

I Carabinieri hanno prontamente avvertito gli utenti tramite le loro pagine ufficiali – tra cui Facebook – , affermando che l'email di Eduardo Gordon è solo una truffa online. "Si tratta di una comunicazione evidentemente infondata, che non corrisponde ad alcuna procedura e fornisce riferimenti palesemente falsi con cui mettersi in contatto. Non rispondete, non aprite allegati o link, non comunicate vostri dati" riporta il post ufficiale.

Come consigli generali per il futuro, quando si ricevono messaggi di posta elettronica di questo tipo, è bene non farsi prendere dal panico – è su questo che si affidano i criminali informatici – e attenzionare i diversi dettagli dell'email, a partire dall'indirizzo di provenienza, i loghi utilizzati e il corpo del testo, spesso ricco di errori grammaticali. Inoltre, ricordarsi sempre che comunicazioni riguardo i dati personali da parte di istituzioni, banche, poste non arriveranno mai tramite email né via sms.

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