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Se hai avuto incubi nell’ultimo periodo questa potrebbe essere la causa: i risultati dello studio

Gli incubi più comuni secondo i ricercatori riguardavano notizie inquietanti, conflitti con utenti sui social, molti hanno sperimentato sentimenti di vittimizzazione e c’è anche chi ha sognato di non riuscire più ad accedere al suo profilo social.
A cura di Elisabetta Rosso
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John Bond, medico britannico, nel 1753 pubblica un trattato intitolato "An Essay on the Incubus, or Nightmare", è uno dei primi testi che analizzano scientificamente gli incubi, fino ad allora relegati nell'ambito del sovrannaturale. È solo l'inizio di una letteratura prolifica che cerca di comprenderne l'origine. Nella lista compaiono stress, traumi, depressione, apnea notturna, farmaci, alimentazione, e anche i social network. Un nuovo studio infatti ha mostrato come lo scroolling (la spinta compulsiva verso l'alto per vedere il fusso di contenuti proposto dai social) può non solo disturbare il sonno ma anche generare incubi.

"Dato che i social media sono sempre più intrecciati con le nostre vite, il loro impatto potrebbe influenzare i nostri sogni, e infatti abbiamo scoperto che gli individui che trascorrono più tempo sulle piattaforme social durante la loro vita da svegli sono anche quelli più inclini a fare incubi", ha spiegato Reza Shabahang, autore principale dello studio e psicologo ricercatore presso la Flinders University in Australia. 

Cosa c'entrano i social con gli incubi

Come spiega Shelby Harris, psicologa clinica e neuroscienziata presso l'Albert Einstein College of Medicine di New York City, la maggior parte dei contenuti che vediamo sui social mostrano "lotte politiche, notizie angoscianti e confronti sociali aggiungono disagio emotivo, che può portare a brutti sogni".

Allo studio hanno partecipato 595 persone che hanno monitorato l' attività sui social e i loro sogni. Gli incubi più comuni secondo i ricercatori riguardavano notizie inquietanti, conflitti con utenti sui social, molti hanno sperimentato sentimenti di vittimizzazione e c'è anche chi ha sognato di non riuscire più ad accedere al suo profilo social.

L'ipotesi di continuità del sogno

Lo studio si basa sull'ipotesi della continuità del sogno. Da anni i ricercatori hanno dimostrato come la vita di tutti i giorni influisce sul sonno. "La ricerca ha ripetutamente fornito un forte sostegno a quella che gli scienziati del sonno chiamano ‘ipotesi di continuità dei sogni': la maggior parte dei sogni è una continuazione di ciò che sta accadendo nella vita di tutti i giorni", aveva spiegato lo scienziato Alessandro Fogli dell'Università degli studi Roma Tre, in uno studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science.

I social possono influenzare negativamente la qualità del sonno, gli algoritmi sono "specificamente progettati per suscitare emozioni a livello fisiologico e psicologico e alimentare la dipendenza dai media, facendo sì che il cervello e il corpo desiderino ancora più input dai social media", ha spiegato a National Geographic Maida Lynn Chen, specialista in medicina del sonno e direttrice del Pediatric Sleep Disorders Center presso il Seattle Children's Hospital di Washington. Quindi gli utenti rimangono incollati agli schermi, aumenta così il rischio di esposizione a immagini pericolose, disturbanti o violente. Contenuti che poi tornando di notte trasformandosi in incubi.

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