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Salvini, Musk e l’accordo segreto con l’Unione Europea: cosa si muove sulle ceneri di Twitter

La Commissione Europea ha pubblicato una serie di accuse formali contro X (fu Twitter). Da un’indagine è emerso che la scelta di dare Spunte Blu agli utenti in cambio di abbonamenti mensile alimenterebbe la diffusione di fake news. Le posizioni di Elon Musk sono state difese dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
A cura di Valerio Berra
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Matteo Salvini ha pubblicato un post sui suoi canali social. “Sarebbe gravissimo se le accuse di Elon Musk fossero vere. Basta con l’Europa del bavaglio e della censura”. Sopra un immagine con il volto di Elon Musk e una dichiarazione firmata dall’uomo più ricco del mondo: “La Commissione europea ha offerto a X un accordo segreto illegale: se avessimo silenziosamente censurato la libertà di espressione non ci avrebbero multato”.

L’incrocio tra Salvini, Musk e l’Unione Europea parte da lontano. Almeno da quando Elon Musk è diventato uno dei nuovi santini nel portafoglio della destra italiana. Solo nell’ultimo anno è stato invitato a parlare ad Atreju ed è stato ricevuto al Ministero delle Infrastrutture. L’accordo a cui si riferisce Musk riguarda invece i contatti con l’Unione Europea per l’applicazione del DSA, il Digital Service Act.

Il problema delle Spunte Blu

Una delle prime strategie introdotte da Elon Musk dopo l’acquisizione di Twitter è stata la creazione di una serie di abbonamenti che potessero generare nuovi ricavi. Twitter, che ora si chiama X, non è esattamente il social più in voga del momento. Secondo i dati di dicembre 2023 gli utenti unici in Italia che usano X ogni mese sarebbero 5 milioni. TikTok ne ha 20 milioni. Comprare la Spunta Blu su Twitter è diventato quindi alla portata di tutti. Al momento una Spunta Blu costa 8,54 euro.

Prima dell’arrivo di Elon Musk l’attribuzione della spunta non era chiarissima. Era gratuita ma bisognava inoltrare una richiesta. I criteri per cui veniva data non erano esattamente certi. Con questo sistema invece può averla praticamente chiunque, compresi gli account fake e quelli che diffondono notizie false. Musk difende la scelta come una necessario progetto di democratizzazione, per la Commissione Europa invece le Spunte bìBlu distribuite a pioggia hanno solo reso la piattaforma meno affidabile.

La decisione dell’Unione Europea

Il Digital Services Act (DSA) è il regolamento europeo che, detto in generale, si occupa di normare quello che succede sulle piattaforme, almeno per gli utenti che si trovano nell’Unione Europea. A partire dal DSA è stata avviata un’indagine sulle Spunte Blu di X. Il 12 luglio le accuse sono state formalizzate con un comunicato. La critica principale è che la scelta di darle in cambio del pagamento di un abbonamento possa confondere gli utenti: pensano di trovarsi davanti a un utente verificato invece sono davanti semplicemente a un utente che ha pagato di più. Il rischio ora per X è una multa fino al 6% del suo fatturato globale.

La risposta di Elon Musk

Elon Musk ha respinto le accuse, sostenuto anche da Linda Yaccarino, la persona che ha scelto come Ceo di X nel maggio del 2023. Non solo. Rispondendo a un post (non si chiamano più tweet) della Commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager, Musk ha parlato di un accordo segreto “illegale” offerto dall’Unione Europea per evitare le accuse riducendo la libertà di informazione.

È questa la frase presa da Matteo Salvini e riportata poi sui suoi social. Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno, ha risposto a Musk su due punti. Il primo è che il DSA offre la possibilità alle piattaforme di mettersi in regola e prendere impegni prima di formalizzare le accuse. L’accordo “illegale” sarebbe quindi una procedura formale. Il secondo è che secondo Breton sarebbe stato proprio il team di X a chiedere informazioni alla Commissione e capire come si stava muovendo per le indagini sul social network. Significativa la chiusura del post di Breton: See you (in court or not). Ci vediamo (in tribunale o no).

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