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Roberta, campionessa di cosplay: “Non è un modo per nascondersi. È così che ho conosciuto i miei amici”

Roberta “Ahstra” Tomaiulo ha 24 anni e alla Milan Games Week ha vinto il contest internazionale dedicato ai cosplay ispirati alla serie animata Winx. A Fanpage.it ha raccontato come è nata questa passione e quali sono tutti i passaggi da seguire per portare un cosplay a una fiera del fumetto.
A cura di Valerio Berra
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Capelli mossi e rossi, occhi azzurri e vestito corto azzurro. O ancora, capelli lunghi biondi, corna rosse e occhi con l’iride giallo. O ancora, frangia blu scuro, occhi bianchi senza pupilla e fascia ninja al collo. Nelle sue foto di Instagram Roberta Tomaiulo ha infinite versioni di sé. Cambia parrucche, cambia trucco, cambi vestiti e universo narrativo. È una cosplayer, e alla Milan Games Week è riuscita anche a vincere un concorso con partecipanti da tutto il mondo.

Roberta ha vinto il Winx Cosplay Contest, una gara riservata ai cosplay della serie animata Winx. Le Winx sono un caso tutto italiano, create nel 2004 da Iginio Straffi e trasmesse inizialmente su Rai 2 sono state poi distribuite in oltre 150 Paesi. Roberta, che su Instagram si chiama Ahstra, ha 24 anni, vive a Foggia e studia scienze motorie. Ha già ottenuto la laurea triennale ma adesso sta continuando con gli ultimi due anni di magistrale.

Quando hai iniziato a fare cosplay?

Avevo 14 anni. È una passione che è nata guardando mio fratello. Lui era tre anni più grande di me e da sempre era appassionato di anime e videogiochi. È stato il primo ad avvicinarsi a questo mondo.

Ti ricordi la prima volta che hai visto qualcuno vestito da cosplay?

È stato a Roma, al Romics. Prima ero una bimba normale, andavo a scuola e poi facevo danza. Mio fratello aveva portato un cosplay e una sua amica mi aveva prestato un costume. Non conoscevo il personaggio ma mi piaceva tantissimo il costume.

Da chi eravate vestiti?

Io vestita da Miku delle Vocaloid, mio fratello Zed di Legue of Legend.

I costumi che usi per i tuoi cosplay li cuci tu oppure li acquisti già fatti?

Dipende. Ci sono alcune cose che riesco a fare da sola. Me la cavo abbastanza con le armature e in generale con le cose che si creano utilizzando un materiale che si chiama Foam. Nel cucito però sono negata. Provo a comprare online, ormai ci sono tantissimi negozi che vendono ottimi cosplay con una fascia di prezzo media. Se proprio ho bisogno mi faccio aiutare da amici o commissiono alcune parti online.

ROBERTA TOMAIUOLO | Il cosplay di Bloom delle Winx con cui ha vinto il contest alla Milan Games Week
ROBERTA TOMAIUOLO | Il cosplay di Bloom delle Winx con cui ha vinto il contest alla Milan Games Week

Quali sono le cose più difficili da trovare quando si costruisce un vestito?

Senza dubbi i colori delle stoffe, devono essere precisi e fedeli all’originale. Anche la qualità dei materiali è importante. Anche la creazione di armi non è semplice, ma dipende da che materiali si sceglie di utilizzare. In ogni caso il cosplay è per tutti, si può fare anche in modi semplici.

Alla Milano Games Week abbiamo chiesto ai cosplayer quanto costava il loro outfit. A volte si superavano anche i 2.000 euro.

Ci sono persone che usano solo siti online, come Dokidoki, che fanno pagare anche 100 o 200 per un vestito. Di solito però non si va oltre i 300 euro. In ogni caso come come hobby è costoso.

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Quali sono i tuoi personaggi preferiti?

Ce ne sono diversi però sono in generale sono tutti personaggi che hanno un carattere frizzante. Esuberanti e divertenti perché sono simili a me. Oppure mi piacciono personaggi che sono sempre teneri, come Bloom delle Winx, ma a volte tirano fuori un lato più aggressivo.

Cosa ti emoziona di impersonare il protagonista di un manga?

L’emozione è tutta nelle persone in cui ti fermano. Chiedono una foto e mi fanno i complimenti per i vestiti. Spesso quando porto dei personaggi di Sailor Moon mi fermano le mamme con le figlie, magari proprio perché le madri hanno trasmesso loro questa passione. È una cosa che trovo super carina.

Può diventare un modo per nascondersi dalla realtà?

Guarda, molti pensano a questa cosa ma secondo me no. È vero che ti vesti sempre come un personaggio diverso ma sei sempre te stesso. Per me è solo un modo per fare amicizia e conoscere persone da tutta Italia, è in questo modo che ho trovato le persone a cui sono più legata.

Dal tuo profilo Instagram ci sono foto che arrivano da molte fiere diverse, in tutta Italia.

Purtroppo qui in Puglia non ci sono fiere, ce ne è una che è a Bari ma è molto piccolina. Non è equiparabile a quelle di Lucca e Milano. Qui questo hobby non è ancora evoluto.

Cosa ti piace di questi eventi?

Prima di tutto fai amicizie da tutta Italia: Milano, Lucca, Napoli. Con queso hobby consoci tante persone, su forum e nei gruppi dedicati, e le fiere diventano un’occasione per vedersi dal vivo. Ci organizziamo portando dei cosplay di gruppo, mangiamo e dormiamo insieme. L’effetto è proprio quello di una gita scolastica.

ROBERTA TOMAIUOLO | Il cosplay di Sailor Saturn
ROBERTA TOMAIUOLO | Il cosplay di Sailor Saturn

Negli anime le ragazze hanno tutte lo stesso fisico, molto magro e molto formoso. Ci sono degli standard di bellezza che bisogna avere per fare cosplay?

Questo vale soprattutto per gli anime più vecchi, in quelli nuovi anche il fisico dei protagonisti sta cominciando a cambiare. Ora si trovano anime con ragazzi in carne e ragazze senza seno. Il cosplay è per tutti. L’importante è portare un personaggio curato in ogni dettaglio.

Hai sempre parlato di hobby. Non può diventare un lavoro?

Io l’ho sempre visto solo come un hobby. Se poi posso guadagnare qualcosa meglio ancora. Come lavoro io vorrei insegnare educazione fisica nelle scuole elementari, oppure lavorare un centro in cui insegno ginnastica ai pazienti fragili. Pensare al cosplay come un lavoro a tempo pieno potrebbe solo rovinare il rapporto che ho con questo mondo.

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