Risponde alla questura e le svuotano il conto: la truffa del numero clonato cresce in Italia
Suona il telefono, arriva un sms, è Unicredit: "É in corso un bonifico da 10.000 euro. Se non sei stato tu chiama il Servizio Clienti", c'è scritto. Inizia così la truffa. È successo a Bari, il messaggio p comparso sullo smartphone di una donna che, preoccupata, ha deciso di chiamare subito il numero indicato per bloccare il bonifico. Dall'altra parte del telefono risponde il truffatore, si finge l'operatore della banca e dopo averle chiesto alcuni dati personali le comunica che sarebbe stata contatatta dalla polizia di Bari. Poco dopo il telefono squilla e sul display compare il numero della Questura. La donna risponde e un finto agente le consiglia di fare due denunce, una contro il presunto destinatario del bonifico da diecimila euro e l'altra contro ignoti. Infine le dice di seguire le indicazioni dell'operatore della banca, il suo complice.
La donna ha anche verificato i numeri, tutto coincide, e decide di seguire le istruzioni: effettuare un bonifico per svuotare il suo conto. In questo modo, spiega il truffatore, è possibile bloccare l'operazione da 10.000 euro e salvare i risparmi. Le fissa anche un appuntamento con un presunto ispettore che la seguirà per recuperare i sui soldi. In realtà il bonifico è solo l'ultimo atto della truffa che permette il passaggio di denaro dalla vittima ai truffatori.
Solo quando si presenta negli uffici della polizia la donna scopre di essere vittima di una truffa. Recuperare i soldi in questi casi è molto difficile, in totale la donna ha perso tutti i risparmi sul conto, circa 6000 euro.
Come difendersi dalle truffe sempre più sofisticate
Siamo di fronte a un caso di spoofing. È un tipo di attacco informatico che mette in atto diverse strategie per falsificare l'identità (spoof). Gli hacker quindi modificano le informazioni come numero di telefono, mail, o siti web per fingersi per esempio un'azienda e intercettare informazioni riservate ed effettuare un attacco.
Le truffe stanno diventando sempre più sofisticate, chiunque rischia di cadere nella trappola. Per esempio Stefano, ingegnere informatico, aveva raccontato a Fanpage.it un caso simile. "Anche io come molti, ho ricevuto un messaggio di tentativo di pagamento e ho chiamato quello che dicevano essere il numero verde per bloccarlo. Ci sono cascato, nonostante il mio lavoro, nonostante le mie competenze nel settore. Avevano già provato a rubarmi password o a entrare sul mio conto in banca e me ne sono sempre accorto. Ma questa volta… questa volta era tutto orchestrato benissimo".
La regola d'oro è non rispondere a chiamate e sms sospetti, soprattutto non condividere via telefono informazioni personali come dati di carte di credito e di debito. Se si è vittime di una truffa bisogna subito cambiare password di accesso e sporgere denuncia presso i carabinieri o la polizia postale.