Risponde alla chiamata dei carabinieri e perde 39.000 euro: come funziona la truffa dei numeri clonati
Arriva una chiamata, è il maresciallo dei carabinieri che ti informa di una fronde sul tuo conto bancario, poco dopo un'altra telefonata da parte di un operatore della tua banca conferma tutto. Ti suggerisce di spostare immediatamente tutti i tuoi risparmi su un nuovo conto più sicuro. Segue i passaggi dell'operazione spiegandoti cosa devi fare, una volta completato il trasferimento sparisce, insieme a lui tutti i tuoi soldi. È quello che è successo a un sessantenne di Genova, vittima di una truffa da 39.000 euro.
L'uomo ha denunciato il caso a carabinieri spiegando nel dettaglio le dinamiche della truffa. Dopo aver ricevuto le chiamate e prima di comunicare i codici di accesso avrebbe anche controllato i numeri di telefono su Internet, entrambi corrispondevano a una caserma dei carabinieri e al suo istituto bancario. Per questo ha deciso di effettuare il bonifico tramite home banking seguendo le indicazioni del finto operatore.
Siamo di fronte a un caso di spoofing, è un tipo di attacco informatico che mette in atto diverse strategie per falsificare l'identità (spoof). Con questo tipo di truffa gli hacker manipolano gli utenti, potrebbero fingersi, come in questo caso, un operatore della banca o i carabinieri. Gli hacker modificano le informazioni come numero di telefono, mail, o siti web per intercettare informazioni riservate ed effettuare un attacco.
Le truffe stanno diventando sempre più difficili da identificare
La vittima, come ha raccontato ai carabinieri, ha provato anche a verificare i numeri, e si è fidato solo dopo aver trovato una corrispondenza. Eppure non è stato sufficiente. Le truffe sono diventate sempre più sofisticate, chiunque rischia di cadere nella trappola. Per esempio Stefano, ingegnere informatico, aveva raccontato a Fanpage.it un caso simile. "Anche io come molti, ho ricevuto un messaggio di tentativo di pagamento e ho chiamato quello che dicevano essere il numero verde per bloccarlo. Ci sono cascato, nonostante il mio lavoro, nonostante le mie competenze nel settore. Avevano già provato a rubarmi password o a entrare sul mio conto in banca e me ne sono sempre accorto. Ma questa volta… questa volta era tutto orchestrato benissimo".
Come difendersi dallo spoofing
La regola d'oro è non condividere mai dati personali, come dettagli sul conto bancario via telefono o avviare operazioni, come bonifici, durante una chiamata. Spesso i truffatori fanno leva sul senso di urgenza e sulle paure delle vittime per farle cadere nella trappola. È bene controllare e chiamare la propria banca per accertarsi che non si tratti di una truffa. Chi crede di essere vittima di spoofing per prima cosa deve denunciare alla polizia postale o ai carabinieri la truffa, anche per individuare e fermare il prima possibile i responsabili.