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Raccoglie oltre 700.000 euro per il figlio malato, ora i fondi sono bloccati: “Servono verifiche”

Nelle ultime settimane una raccolta fondi organizzata su GoFundMe è diventata virale. L’appello è rimbalzato su diversi account social, coinvolgendo milioni di follower. La raccolta ha superato i 700.000 ma i fondi sono rimasti bloccati. Secondo GoFundMe il problema è la destinazione del denaro.
A cura di Valerio Berra
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Il totale raggiunto della raccolta fondi è 733.970 euro. È un dato fuori scala, anche per le donazioni più seguite. Ad organizzare la raccolta è stata Maria Raffaella, madre di un bambino affetto da un tumore al fegato. Se la storia vi sembra familiare è perché nelle ultime settimane è diventato un caso abbastanza discusso sui social. Molti creator hanno rilanciato la campagna hanno chiesto di donare. Parliamo anche di account con milioni di follower.

Ora però la donazione è stata sospesa. Maria Raffaella l’aveva organizzata su GoFundMe, società con sede in California che fornisce il palinsesto per molte raccolte fondi. Non è una onlus: è una piattaforma che guadagna effettivamente dalla raccolte e che ormai è attiva dal 2010. I fondi raccolti sono bloccati, non si possono fare altre donazioni ma non possono nemmeno essere ritirati dagli organizzatori, come ha spiegato a Fanpage.it un portavoce di GoFundMe.

GoFundMe: “I donatori possono chiedere il rimborso”

GoFundMe ha chiarito due cose. Il primo è lo stato dei finanziamenti raccolti. Parliamo di un totale di oltre 47.000 donazioni fatte dagli utenti. Dieci di queste donazioni superano i 1.000 euro, anche se in alcuni casi si tratta di donazioni cumulative organizzate da gruppi di persone. Al momento sono congelati. O quasi. Non possono essere ritirati da chi ha organizzato la raccolta ma possono essere chiesti indietro da chi ha fatto la donazione.

“I fondi della raccolta sono ancora al sicuro e non sono stati prelevati dalla famiglia. È possibile per tutti i donatori chiedere il rimborso e infatti tutte le richieste di rimborso ricevute finora dai donatori sono state interamente rimborsate o sono in corso di rimborso”

Il secondo dato interessante è il motivo del blocco. GoFundMe ha spiegato che sono in corso verifiche sulla loro destinazione: “GoFundMe ha temporaneamente disabilitato le donazioni alla raccolta fondi mentre continua a portare avanti il lavoro di verifica, valutazione e validazione e sta dialogando con la famiglia per aiutarli a illustrare nel modo più chiaro possibile il piano per l'utilizzo dei fondi”.

La raccolta fondi e i contatti con gli ospedali

La piattaforma non ha citato il motivo per cui sono iniziate queste verifiche. La questione è ovviamente molto delicata. Al momento infatti non è stata messa in dubbio la malattia del bambino ma, come spiegato GoFundMe, la chiarezza sulla destinazione dei fondi. Nel testo di presentazione infatti si parla di ospedali francesi dove poter “accedere a cure sperimentali”.

La giornalista Charlotte Matteini ha spiegato in un video di aver sentito gli ospedali citati nella raccolta fondi: entrambi non avrebbero avuto contatti diretti con la famiglia. Il tema della beneficienza per questi casi, grazie anche a una serie di approfondimenti di Selvaggia Lucarelli, è diventato molto sensibile sui social. Soprattutto sulla trasparenza nei piani per utilizzare i fondi raccolti.

Tutta questa questione ovviamente coinvolge anche GoFundMe. Al momento tre delle cinque raccolte in evidenza sulla home page della piattaforma sono proprio dedicate alle spese mediche per casi di malati. Non solo. Nella sezione "Scopri" il primo riquadro è dedicato proprio alle spese mediche. Sul funzionamento della piattaforma GoFundMe Fanpage.it ha dedicato un approfondimento più ampio in seguito alle raccolte fonte nate dopo la morte di Giulia Tramontano.

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