Questo televisore si può leccare per sentire i sapori delle immagini che riproduce
Chiunque durante i programmi di cucina in TV ha fantasticato almeno una volta sulla possibilità di assaggiare i piatti mostrati sullo schermo, e da oggi questa fantasia è in un certo senso diventata realtà: se ne è occupato il professor Homei Miyashita, un ricercatore dell'università Meiji che con il suo team ha sviluppato un vero e proprio televisore leccabile, la cui superficie può trasmettere agli spettatori i sapori del cibo mostrato nelle immagini.
Come funziona il televisore leccabile
Il progetto è stato battezzato Taste The TV, ovvero Assaggia la TV, mentre la sua dimostrazione è avvenuta nei giorni scorsi insieme alla spiegazione del funzionamento. Il gadget è costituito da un normale schermo LCD sul quale è posta una pellicola trasparente e igienizzata che scorre su un rullo. Su questo strato, viene spruzzato un mix liquido proveniente da 10 diverse taniche che contengono sostanze chimiche edibili e pensate per replicare i sapori fondamentali. L'idea è che mescolando questi 10 diversi preparati tra loro sia possibile replicare il sapore della maggior parte dei cibi – in modo simile al prinicipio di funzionamento della sintesi dei colori in TV, creati a partire da rosso, blu e verde. Quando le immagini mostrano una barra di cioccolato fondente, lo schermo sa insomma di cioccolato fondente. Quando poi cambia il sapore richiesto o si presenta un altro spettatore, il rullo scorre per lasciare il posto a un altro mix di ingredienti o per lasciarsi gustare dal successivo assaggiatore garantendo igiene e sicurezza.
A cosa serve
Considerata la complessità del prodotto, il televisore leccabile non è esattamente una innovazione che troverà posto nelle case di tutti. Non per niente il professor Miyashita ha immaginato il gadget con uno scopo preciso e limitato: "Regalare alle persone un'esperienza simile a un pasto al ristorante dall'altra parte del mondo, anche rimanendo comodamente a casa". Per il momento è solamente un prototipo: se mai dovesse giungere alla produzione in massa – ha anticipato Miyashita – il prezzo si aggirerebbe attorno ai 750 euro.