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Questi nuovi robot pelosi vogliono sostituire il tuo gatto o il tuo cane

Con gli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale questi animali artificiali potrebbero diventare ancora più performanti e interagire sempre di più con i proprietari, aprendo così una nuova fetta di mercato che trascende il concetto di giocattolo.
A cura di Elisabetta Rosso
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Spesso mi sono chiesta se dovessi o meno prendere un animale domestico. Non è una scelta semplice, bisogna avere qualcuno a cui lasciarlo durante le vacanze, passare abbastanza tempo a casa, averne cura, tutti i giorni. Poi sul sito di Casio ho visto Moflin. È un robot peloso che assomiglia a un criceto, non ha bisogno di mangiare, uscire, va solo coccolato ogni tanto per raggiungere la sufficienza sui parametri dell'app.

Moflin è l'ultimo prodotto di un mercato globale che vale miliardi di dollari. Un mercato che prima era fatto di giocattoli che aspiravano a imitare un animale domestico e che ora, con l'integrazione dell'intelligenza artificiale, aspirano ad esserlo. Incuriosisce e inquieta.

"Il ruolo di Moflin è quello di costruire relazioni con gli esseri umani”, ha spiegato Erina Ichikawa di Casio al Guardian. “Proprio come un animale vivente, Moflin possiede capacità emotive e movimenti che si evolvono attraverso le interazioni quotidiane con il suo ambiente”.

Come funziona Moflin

Moflin, come spiega Casio, "ha dei bisogni e sarà in grado di comunicarli", potrebbe essere stanco, eccitato, ansioso, e soffrire "se viene abbandonato attaccato al caricabatterie". Il nome del robot è ispirato al termine mofu mofu, parola onomatopeica che in giapponese viene utilizzata per indicare qualcosa di soffice. Moflin al momento costa circa 300 dollari.

Per "svegliare" Moflin è necessario scaricare l'app e scegliere un nome per il proprio robot domestico. Moflin imparerà a riconoscere la voce del proprietario e l'obiettivo è instaurare un rapporto. Secondo le istruzioni il robot "raggiunge la maturità" dopo 50 giorni.

"Moflin è anche un modo per affrontare i problemi dell'ansia e della solitudine", ha spiegato al Guardian Ichikawa. “Sappiamo che gli animali domestici possono aiutare le persone a superare quei sentimenti  negativi e diventare più resilienti, ma non tutti possono possedere un animale domestico, quindi Moflin è una buona alternativa”.

L'economia dei robot domestici

Esiste da anni il mercato dei robot domestici. Nel 1940 l'azienda Westinghouse ha lanciato Sparko un cane di metallo in grado di muovere le zampe e scodinzolare. Non fu un successo, come spesso succede con i prototipi.

Entrano invece ufficialmente sul mercato il Furby du Hasbro nel 1998 e l'Aibo di Sony nel 1998. La sua ultima versione rilanciata nel 2018 è in grado di sviluppare una personalità e rispondere a più di 50 comandi vocali.

L'esempio più rappresentativo però forse è il Tamagotchi di Bandai Namco che ha ossessionato bambini e adolescenti verso la fine degli anni '90. L'obiettivo del simulatore di vita è prendersi cura di un piccolo animaletto che appare sullo schermo del dispositivo, bisogna lavarlo, dargli da mangiare, ed educarlo, senza le cure si ammala e potrebbe anche morire.

Con gli ultimi sviluppi dell'intelligenza artificiale questi animali artificiali potrebbero diventare ancora più performanti e interagire sempre di più con i proprietari, aprendo così una nuova fetta di mercato che trascende il concetto di giocattolo.

Perché potrebbero essere utili per i pazienti

I robot non sono solo un'alternativa per chi vuole un animale domestico ma non piò permetterselo, da anni vengono utilizzati nelle case di cura, soprattutto in Giappone.

Diversi studi hanno dimostrato come l'interazione con un robot domestico migliori i sintomi di persone affette da demenza, in alcuni casi i medici hanno ridotto le dosi dei medicinali del 30% dopo aver registrato livelli di anisa più bassi. I robot domestici potrebbero anche avere benefici sui bambini affetti da autismo.

“Al momento, stiamo pensando a Moflin principalmente come animale domestico”, ha spiegato Ichikawa. “Ma c’è ovviamente il potenziale per essere introdotto negli ospedali e nelle case di cura”.

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