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Quanto inquiniamo con un messaggio su WhatsApp o una puntata su Netflix: la lista completa

Un’analisi del Guardian ha calcolato quati dati consumiamo in media durante la giornata e quale potrebbe essere l’impronta di carnbonio della nostra vita digitale.
A cura di Elisabetta Rosso
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Una mail, un messaggio su WhatsApp, un video di YouTube, una ricerca su Google, una videochiamata a un amico, la puntata su Netflix. Tutte queste azioni, che svolgiamo ogni giorno, spesso più volte al giorno, consumano energia e inquinano. Non a caso Clive Humby già 20 anni fa diceva che "i dati sono il nuovo petrolio".

Secondo uno studio condotto da Zero Waste Scotland la nostra attività online genera in media 8,62 kg di CO 2 a settimana (circa 448 kg all'anno), inquina come un viaggio di 50 chilometri su un'auto a benzina. Stando ai dati di Oeko-InstitutMa, che includono anche le emissioni create dagli stessi dispositivi consumiamo circa il doppio, 850 kg all’anno. Ed è solo l'inizio.

In tutto il mondo infatti si stanno costruendo a ritmi serrati data center, il motivo è semplice: la domanda è altissima. Nel Regno Unito, Amazon ha appena annunciato che investirà 8 miliardi di sterline nei prossimi cinque anni per mantenere i data center esistenti e costruirne di nuovi. Google sta spendendo 1 miliardo di dollari in un nuovo centro nell’Hertfordshire e verso la fine del 2023 Microsoft ha deciso di investire 3 miliardi di dollari nei prossimi tre anni, per raddoppiare i suoi data center.

L'inquinamento digitale invisibile

Come ha spiegato al Guardian Alex de Vries, che studia l'impronta di carbonio nella nostra vita quotidiana presso la Vrije Universiteit Amsterdam nei Paesi Bassi. “Le applicazioni digitali sono così profondamente radicate nelle nostre vite al giorno d’oggi, sono davvero difficile da evitare. Il fatto è che, quando le usi, non è che tu abbia qualcosa che spunta sullo schermo che ti dice, tipo: “Ehi, tieni presente che questa attività ha questa impronta di carbonio”.

Manca consapevolezza, "se stai tenendo una penna e un pezzo di carta, puoi avere un'idea di ciò che potrebbe essere necessario per realizzare questo prodotto". Non solo, "spesso le persone non sanno cosa c'è in un'applicazione e quanto consuma."

Quanto consumiamo davvero

Un'analisi del Guardian ha calcolato quanti dati consumiamo in media durante la giornata e quale potrebbe essere l'impronta di carbonio della nostra vita online. Questa la lista dei servizi digitali più utilizzati:

Ascoltare un podcast: 20-100MB l'ora.

Guarda Netflix: 3 GB all'ora in HD.

Messaggio di testo WhatsApp: 1-5KB un messaggio, in media.

Chiamata vocale WhatsApp: 400KB-1MB al minuto.

Videochiamata WhatsApp: 2.5-15 MB al minuto-

Ricerca media pre-AI di Google: 500KB per una ricerca basata su testo.

Inviare una e-mail: dipende dalla dimensione del messaggio, ma circa 75KB in media.

Scaricare un album su Spotify: dipende dalla qualità audio, ma circa 72 MB per un album di un'ora.

Giocare a un gioco di Fortnite: tra 45 e 100 MB l'ora.

L'impatto dell'IA e il nucleare come alternativa

Le grandi aziende tecnologiche stanno cercando soluzioni alternative per supportare la domanda crescente di elettricità, tra queste il nucleare. Google ha ordinato sette piccoli reattori nucleari (SMR) della Kairos Power, azienda californiana.

Microsoft il mese scorso ha attivato la centrale di Three Mile Island, in Pennsylvania, sede del più grave incidente nucleare avvenuto negli Stati Uniti d'America, nel 1979.

Amazon invece ha acquistato un data center alimentato dal nucleare a marzo da Talen Energy. Le flotte di reattori sono fondamentali per generare l'energia necessaria per alimentare l'IA.

Google ha spiegato che il nucleare potrebbe essere una buona alternativa in quanto “fonte di energia pulita e disponibile 24 ore su 24, che può aiutarci a soddisfare in modo affidabile la domanda di elettricità”.

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