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Quante persone se ne sono davvero andate da X: i numeri del grande addio

Chi fugge si iscrive a Bluesky e Threads, valide alternative a X. Al di là dei numeri è ancora presto per decretare la fine del social di Elon Musk. Già una volta abbiamo guardato a Bluesky come alla nuova terra promessa. Un terra che è rimasta perlopiù disabitata.
A cura di Elisabetta Rosso
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A essere precisi è il secondo esodo da X, il social di Elon Musk. Il primo è iniziato quando il miliardario aveva comprato la piattaforma a novembre 2022. Nonostante gli addi politici, alla fine X aveva retto, restando in testa tra le app di news più scaricate dagli utenti. Utenti che hanno sopportato contenuti violenti, meme offensivi, disinformazione prima sulla guerra in Ucraina, poi sul conflitto a Gaza, e tutti i post provocatori di Musk che a un certo punto apparivano ovunque a chiunque. Poi arrivano le elezioni americane, il miliardario si schiera apertamente e usa il social come macchina di propaganda per sostenere il partito repubblicano. Trump vince, Musk viene nominato a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa, e il giorno dopo le elezioni 115.414 utenti disattivano X. 

La lista degli addi è lunga, politici, testate, cantanti, attori, registi, giornalisti, artisti, decidono di cancellare X, è un atto politico. Abbandonare il social di Musk è una forma di protesta contro la strumentalizzazione delle piattaforme. Chi chiude il social si trova di fronte a due alternative: Threads e Bluesky. Entrambe hanno registrato un picco di nuove iscrizioni dopo le elezioni statunitensi e si contendono al momento il primo e il secondo per le app gratuite più scaricate negli Stati Uniti.

È però ancora presto per decretare la fine di X, come ci ha dimostrato il primo esodo nel 2022. Sicuramente il social non sarà "l'app di tutto" (come promesso da Musk), d'altronde non lo è mai stata, ma potrebbe rimare un solido avanposto per cospirazioni di estrema destra, propaganda e meme di cattivo gusto.

Quante persone hanno disattivato il social di Musk

X non ha fornito dati sul grande addio. Stando alle metriche annunciate dall'azienda la scorsa settimana avrebbe registrato 942 milioni di post, un record storico. David Carr, editor di news insights and research di Similarweb, ha confermato a NBC News che su X il traffico ha raggiunto un picco durante le elezioni. Il problema è stato il giorno dopo. Il 6 novembre, infatti, 115.414 account hanno disattivato X, "il più alto tassi di abbandono da quando Musk ha comprato la piattaforma", ha spiegato Similarwrb. Lo stesso giorno, le ricerche per "eliminare X" su Google Search sono aumentate del 150%, e stanno continuando a crescere.

Sotto Musk X ha perso al mese in media il 14% dei suoi utenti, eppure il numero è stato bilanciato nel corso dei due anni da nuovi iscritti. Come ha spiegato Sensor Tower a Fortune: "Sebbene X abbia sperimentato questo declino prolungato degli utenti attivi negli Stati Uniti, negli ultimi anni ha visto anche un notevole aumento di nuovi utenti, ovvero di coloro che in precedenza non avevano un account su X".

Quali sono le alternative a X

Il Ceo di Meta Mark Zuckerberg circa dieci anni fa aveva definito Twitter "un'auto da clown che è finita in una miniera d'oro". E quando Musk ha annunciato l'acquisto della piattaforma Zuckerberg ha arruolato 15 ingegneri per costruire un clone di X, Threads. Non è decollata dopo il lancio, eppure potrebbe essere stata una mossa lungimirante. E infatti Adam Mosseri, Ceo di Threads, ha dichiarato in un post che la piattaforma ha registrato più di 15 milioni di iscrizioni solo a novembre. 

Chiunque decida di lasciare X infatti si trova già due alternative pronte per sostituire la piattaforma di Musk: Threads e Bluesky. Entrambe le piattaforme hanno debuttato l'anno scorso e si contendono al momento il primo e il secondo posto nell'App Store di Apple per le app gratuite più scaricate negli Stati Uniti.

L'ascesa di Bluesky

Gli iscritti su Bluesky sono raddoppiati negli ultimi 90 giorni, martedì l'azienda ha dichiarato di aver ottenuto 2,5 milioni di nuovi utenti solo nell'ultima settimana, portando il numero totale di iscritti a oltre 16 milioni. Giornalisti di spicco hanno cancellato X e creato un account su Bluesky, tra questi Charlie Warzel dell'Atlantic, Mara Gay del New York Times e l'ex conduttore della CNN Don Lemon.

Bluesky è il Twitter che avrebbe voluto Jack Dorsey, ex Ceo del social. È la vera concorrenza, stessa interfaccia, stesso blu, persino gli input per scrivere sono uguali. La grande differenza sta dietro le quinte del social: è decentralizzato. Questo vuol dire che oltre la moderazione dei contenuti nelle mani degli utenti, il social permette anche alle persone di mantenere il controllo dei propri dati e scegliere l'algoritmo che gestisce i contenuti visualizzati. Gli utenti avranno infatti accesso a "un mercato aperto di algoritmi". È come scegliere un motore di ricerca per avere maggior controllo sui contenuti che verranno visualizzati.

Considerando che l'addio a X è stato causato (soprattutto) da un sistema algoritmico che promuoveva contenuti violenti, razzisti o fuorviati, Bluesky potrebbe essere davvero un'alternativa valida. Non è detto però che l'esodo ne consacri l'ascesa. Già una volta abbiamo guardato a Bluesky come alla nuova terra promessa. Un terra che è rimasta perlopiù disabitata. 

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