Quando l’Uomo Ragno era già un successo su PlayStation: alla riscoperta di Spider-Man
Nei giorni in cui Spider-Man: No Way Home arriva nei cinema italiani, rispolveriamo lo scaffale dei ricordi per riscoprire Spider-Man, videogioco pubblicato nel 2000 da Activision per PlayStation, Nintendo 64, Sega Dreamcast e Game Boy Color. È soprattutto tra i giocatori e le giocatrici della prima console di Sony che il titolo ottiene un ottimo seguito, con oltre 300.000 copie vendute nel Regno Unito. Risultato che porta alla vittoria del Platinum Award, premio dato dalla Entertainment and Leisure Software Publishers Association (ELSPA). Un indizio sul fatto che l'Uomo Ragno sarebbe poi diventato un'esclusiva di casa PlayStation? Ci saranno Marvel's Spider-Man su PS4 nel 2018 e Marvel's Spider-Man: Miles Morales su PS5 nel 2020 a dimostrarlo. Anche la critica accoglie molto bene il gioco. Ad oggi su Metacritic, Spider-Man ha una media voti di 87.
Davvero un ottimo risultato, ma in parte scontato. Del resto, parliamo di un videogioco basato sul supereroe Marvel più popolare tra il pubblico di fan, secondo numerose classifiche. Già agli albori degli anni '90 può contare su una serie animata di grande impatto, arrivata anche in Italia nel 1994, che ne estende la popolarità. Lo Spider-Man del 2000 rafforza tutto questo, presentando una struttura a livelli che permette di avere un'appassionante panoramica del mondo del Tessiragnatele soprattutto per chi non conosce il fumetto: da Dottor Octopus a Carnage, passando per Mysterio e Rhino, fino ad arrivare a Lo Scorpione: i più iconici villain dell'Uomo Ragno sono tutti presenti in forma di boss da sconfiggere.
Dal canto nostro, possiamo contare su uno Spider-Man in grado di menar per bene le mani, ma soprattutto di arrampicarsi sui muri e lanciare ragnatele, sia contro i nemici che per non cadere nel vuoto tra i grattacieli di New York. Le possibilità di manovra sono in generale ampie e rispettano, in forma videoludica, le abilità del supereroe. Questo ben prima che si potesse parlare di open world e di maggiori dinamiche di interazione che caratterizzano i titoli a tema Spider-Man menzionati sopra. Nonostante, infatti, i livelli si dividano sostanzialmente in corridoi e stanze, i ritmi da cardiopalma (emblematica la fuga finale contro Monster Ock), il senso di invincibilità derivato dalle possibilità di approcci e una riuscita resa delle atmosfere tipiche di New York rendono Spider-Man un titolo che oggi vale la pena ricordare.
A proposito di ricordi, non dimentichiamoci dei contenuti sbloccabili in game, come i costumi alternativi (non è ancora il tempo delle skin). Tra i migliori c'è di certo quello di Capitan Universo, che permette di avere vita e ragnatele infinite, mentre tra quelli più simpatici mettiamo quello di Uomo Sacchetto. Insomma, tutte queste accortezze, grandi o piccole che siano, fanno sì che il videogioco Spider-Man strappi ancora un sorriso ai giovani-adulti che continuano a seguire le gesta dell'Uomo Ragno.