Quali IA creano video? I 10 migliori generatori per creare video online con l’intelligenza artificiale
I generatori di video IA sono dei software che possono creare dei video grazie alla potenza delle intelligenze artificiali. Per arrivare a una clip prodotta in pochi minuti e con poco sforzo spesso basta un prompt, cioè un'istruzione o un comando testuale che insegna all'algoritmo cosa deve creare. L'offerta di generatori IA per i video è vasta e adatta a tutti i gusti (e a tutte le tasche).
Molti modelli, infatti, sono pensati per produrre video creativi o artistici che riprendono gli stili grafici anche di artisti famosi. Altri, invece, sfruttano la potenza dei deepfake per spiegare un concetto difficile o per prendere la parola durante una riunione in cui vengono presentati dati e grafici. In altri casi, invece, creano dei video che spiegano o descrivono fenomeni, generando automaticamente uno script da accompagnare a delle immmagini di stock.
Per adesso le intelligenze artificiali più note delle grandi aziende non offrono direttamente servizi di generazione di video. Gemini di Google, Copilot di Microsoft e ChatGPT di OpenAI possono essere d'aiuto per scrivere un copione, delle piccole sceneggiature o una serie di prompt da dare in pasto alle altre intelligenze artificiali per avere risultati creativi o dettagliati. Per mettere mano poi a Sora e a Lumiere, rispettivamente i generatori di video IA di OpenAI e di Google, dovremo ancora aspettare un po'.
Creare un video da zero è un'operazione difficile e non sempre i risultati saranno realistici come quelli che vediamo con le immagini generate dall'IA. Inoltre, visto che queste tecnologie richiedono grandi risorse per funzionare, molte più rispetto a quando viene generato un testo o un'immagine, anche i costi non saranno sempre contenuti. A parte alcuni modelli gratuiti e qualche prova tramite token, la maggior parte delle funzionalità di questi generatori possono essere sbloccate grazie ad abbonamenti mensili o annuali.
Nei prossimi paragrafi vi spiegheremo quali sono i migliori generatori IA di video in circolazione, come si usano e cosa possono realizzare con pochi comandi.
- 1Canva per video creativi
- 2Invideo per i content creator
- 3Synthesia per le presentazioni lavorative
- 4Capcut per i video virali
- 5Pictory per video articoli
- 6Deepbrain AI per video con avatar
- 7Picsart per ispirarsi con 60 stili
- 8Veed.io per presentazioni dinamiche
- 9HeyGen per video con cloni virtuali
- 10BasedLabs per immagini fotorealistiche in movimento
Canva, l'IA semplice per video creativi
La forza del generatore IA di video Canva è la possibilità di produrre brevi video creativi a partire da un semplice prompt. Dopo avere scritto le istruzioni nello spazio dedicato, basta cliccare su "Genera video" e dopo qualche minuto di elaborazione presenterà un risultato. Il modello che sta dietro è quello di Runaway, un algoritmo che può essere usato anche per generare immagini. La semplicità di utilizzo è data anche dal fatto che il modello capisce l'italiano (ma ovviamente rende meglio in inglese).
Un risultato abbastanza realistico, anche se non si sforza tanto: le clip sono brevi e le animazioni non sono molto dinamiche. Nel nostro caso abbiamo chiesto l'immagine di una paperella di gomma che beve il caffè. L'immagine è realistica ma, giustamente, la papera non si muove mentre l'acqua in cui è immersa (insieme alla tazzina) è leggermente animata, così come il fumo che esce fuori dal caffè. Non ci si può lamentare, considerato che le prime cinque generazioni di prova sono gratuite. Poi si può passare all'abbonamento premium di Canva che dà accesso anche alla generazione di 50 video ogni mese.
La direzione intrapresa da Canva (e da Runaway) sembra quella giusta per piccole clip creative dove sbizzarrirsi con la fantasia, ma rispetto a Picsart e BasedLabs punta all'assoluta semplicità nelle opzioni. In futuro potrebbe ispirarsi a Picsart per arricchirsi con diverse impostazioni di stile o di risoluzione video.
Invideo, il partner perfetto per i content creator
Un prompt da 3.600 caratteri per spiegare l'universo o, più semplicemente, l'inflazione. Questo è il segreto di Invideo, l'intelligenza artificiale pensata per generare contenuti per i social. E proprio da qui si parte, oltre alle istruzioni iniziali, per generare la clip. Cioè scegliendo se il video sarà uno "spiegone" o uno Short di Youtube, un reel per Instagram o un contenuto per TikTok. Poi si può personalizzare anche con la voce che si preferisce. Tutte in inglese, con un accento americano, britannico, australiano o indiano. L'italiano non è un'opzione per la lettura, ma lo è quando si tratta di scrivere il prompt che viene accettato e poi tradotto dal modello. Alla fine si scelgono le opzioni sui sottotitoli e da dove prendere le immagini (cioè se usare o meno il servizio di iStock) e si lancia l'algoritmo.
Non finisce qui. L'intelligenza artificiale, per ritagliare meglio lo stile del video finale, chiederà qual è il pubblico di riferimento e quale "sensazione" che deve trasmettere. Per esempio, se gli chiediamo di generare una spiegazione su come è nato l'universo, suggerirà come audience gli appassionati di scienza, le menti curiose o gli esploratori dello spazio. E per il "look and feel" darà come possibilità uno stile minimalista, uno che ispiri oppure uno epico.
Il risultato finale è uno dei migliori per i generatori di video IA a supporto dei content creator. Più preciso e cinematico dei suoi pari come Deepbrain AI e Pictory. Alla fine il modello scrive uno script coinvolgente, accompagnandolo a dei video di stock che monta uno dopo l'altro per un risultato finale da pubblicare così com'è. Si esporta ad una risoluzione fino a 4k. Per togliere il watermark è necessario pagare un "piccolo" prezzo. Con gli abbonamenti da 18 e 45 euro al mese, si possono esportare un numero illimitato di volte, avere sempre più immagini di stock a disposizione e generare dai 50 ai 200 minuti di video al mese.
Synthesia, l'app online con gli avatar che illustrano le presentazioni lavorative
Il concetto è tutto sommato semplice: con Synthesia puoi rendere più dinamiche le presentazioni in Powerpoint da fare durante lunghe e noiose riunioni. Ad aiutarti c'è un avatar che racconterà al posto tuo i grandi successi aziendali raggiunti, illustrando slide dopo slide quello che gli ordinerai di dire.
Nella dashboard si può personalizzare l'avatar e il copione che leggerà, il tipo di voce (ma molte sono utilizzabili solo per chi ha la versione premium), oltre ovviamente alle slide che compaiono sullo sfondo. Concetto semplice, realizzazione più complessa. Per modificare ogni slide ci si mette diversi minuti, anche se garantisce un grande livello di personalizzazione del video di presentaizone finale.
Il risultato finale è ben animato e il deepfake funziona bene. Il video, però, non può essere scaricato sul proprio computer, a differenza per esempio di HeyGen. Bisogna quindi proiettarlo a schermo intero dalla stessa pagina in cui è stato creato. Le funzionalità di base sono gratuite e senza pagare nulla in più si possono generare fino a tre minuti di video. Per togliere il watermark e accedere ad opzioni aggiuntive come nuovi avatar, minuti illlimitati e voci in più bisogna accedere al programma di abbonamento che va dai 18 ai 55 euro mensili.
Capcut, l'IA pensata per vendere prodotti e generare video virali
Sono ben sette gli editor di video con l'intelligenza artificiale offerti da Capcut: quello che crea automaticamente un video a partire dai tuoi contenuti multimediali, quello che crea un progetto solo con un prompt o un'immagine, quello che aiuta a sponsorizzare un prodotto, quello che riduce un video lungo in uno più breve, quello che fa indossare gli abiti a un modello, quello che genera sfondi a un prodotto e, infine, quello che genera un copione pubblicitario. Una vocazione soprattutto al marketing, ma che può essere utile anche per chi non vuole pensare troppo al montaggio di un video che altrimenti prenderebbe ore di elaborazione. Video che poi possono essere postati su TikTok, che ha uno stretto legame con Capcut (diversi filtri di quest'ultimo sono diventati popolari nel social).
Ogni mese si possono modificare fino a 180 minuti di video, che la rende una delle applicazioni che può rendere di più in versione gratuita rispetto ai concorrenti. Il numero di cose che può fare, però, è più limitato e molte delle funzionalità sono ancora in versione beta e quindi dovranno ancora essere migliorate.
Pictory, il modello che trasforma gli articoli in video
Con Pictory si possono generare video educativi a partire da uno script o da un articolo, modificare un video con un testo o creare una presentazione partendo da una serie di immagini o clip. Il processo è tutto sommato semplice, specialmente quando si genera da un copione: uno spazio bianco è presentato all'utente per scrivere il proprio lungo prompt. Poi si clicca su "Proceed" per generare un video partendo da una piccola sceneggiatura, a cui aggiungerà alcune immagini di stock. Il risultato finale non è molto convincente, le immagini utilizzate non sono molto dinamiche e le opzioni di personalizzazione sono poche. Quello che lo differenzia da altre IA come per esempio Invideo è la possibilità di generare una clip a partire dall'URL di un articolo. A quel punto il modello darà la possibilità di scegliere quali parti dell'articolo estrapolare.
L'italiano non è un'opzione per Pictory, che dà il meglio solo quando si usa in inglese. La prova gratuita, poi, dura 14 giorni. Poi cominciano i piani di abbonamento per potere aumentare il numero di minuti per i video da prompt, le opzioni per le voci e persino quanti sottotitoli possono essere generati.
Deepbrain AI, video "spiegoni" con gli avatar
Come Invideo e Pictory, anche Deepbrain AI è pensata per generare video educativi da pubblicare sui social. Come qualità finale, lo diciamo sin da subito, è a metà fra gli altri due modelli appena citati. Le immagini di stock usate sono migliori rispetto a Pictory, ma non si raggiungono i livelli di qualità di Invideo. A differenza di quest'ultimo, però, si può aggiungere un avatar deepfake che, invece di una semplice voce fuori campo, spiegherà tutto quello che abbiamo chiesto tramite un semplice prompt. La base, infatti, è quello di fare spiegare un argomento in pochi secondi di video. Un format che abbiamo imparato ad conoscere in diversi social basati, appunto, sui video.
Il problema è che la versione gratuita è molto limitata e video troppo lunghi non possono essere esportati se non si paga. Si passa dai 22 ai 168 euro per sbloccare tutte le opzioni aggiuntive del servizio, aumentando così i minuti esportabili, quanti avatar poter usare, quante lingue (compreso l'italiano) e quali voci simulare, se togliere il watermark e anche quale priorità hai rispetto agli altri utenti nel generare il video.
Picsart, ispirazione creativa e oltre 60 stili
Come il suo simile Canva, anche Picsart permette di generare video creativi con un semplice prompt. A differenza del suo concorrente, però, le opzioni per personalizzare la propria creazione sono decisamente di più. A partire dagli stili, che sono 61 e spaziano dal cyberpunk al vintage, dalle immagini ispirate ad alcuni dei più famosi pittori moderni e contemporanei a quelle che vengono dal mondo giapponese degli anime. Non finisce qua: con Picsart si possono personalizzare anche la risoluzione (che arriva fino a 8k), i colori prevalenti del video e il "mood" generale che deve restituire la clip.
Il risultato finale non è sempre perfetto, specialmente quando l'immagine che chiediamo di creare ha delle forme complesse (tipo una papera di gomma o un cane). Il problema sta nella traduzione dal prompt al'immagine grazie a tecniche di elaborazione del linguaggio naturale, ma anche nella conversione in immagine grazie a quelle usate per addestrare il modello con il machine learning.
Alla fine, però, Picsart dà la possibilità di scegliere fra più opzioni. Se si usa nella sua versione gratuita si possono generare al massimo un video al giorno. Ma quando ci sono troppi utenti a usare il servizio allo stesso tempo, non si può neppure creare quel singolo video. Per accedere alla generazione infinita di video e a una maggiore priorità rispetto agli altri utenti, invece, bisogna iscriversi al programma di abbonamento da 4 euro.
Veed.io, lo strumento per video presentazioni dinamiche
Anche Veed.ioè stato creato per spiegare concetti complessi in poche parole. Si clicca su "Start with AI", comincia con l'intelligenza artificiale, per aprire uno spazio dove poter scrivere il prompt (e alcuni vengono anche suggeriti). Il modello capisce solo l'inglese, mentre i prompt in italiano generano un errore. La combinazione è sempre la stessa: immagini di stock, una voce convincente fuori campo e dei sottotitoli che si illuminano mentre viene spiegato un tema complicato. A differenza dei suoi simili, cioè Invidio, Pictory e Deepbrain AI, Veed.io dà la possibilità di modificare il video in tutte le sue parti: le immagini che sono state usate nella clip, il testo generato e letto dall'IA, i sottotitoli e anche la musica in sottofondo.
Con Veed.io si può anche generare un avatar deepfake che reciterà qualsiasi copione. A differenza di Deepbrain AI o Synthesia, già nell'anteprima è possibile vedere come l'avatar si muove e l'effetto finale del video. Senza pagare l'abbonamento premium, però, si possono generare solo avatar per un minuto totale di video.
Nella sua versione in prova gratuita, Veed.io permette di generare un totale di 15 minuti di text-to-speech e 30 minuti di sottotitoli generati automaticamente. Per togliere l'evidente watermark in alto sullo schermo o per accedere alle opzioni avanzate (per esempio la generazione di avatar deepfake personalizzati) bisogna iscriversi a uno dei piani di abbonamento a prezzo crescente, dai 13 ai 58 euro.
HeyGen, l'app che crea un clone virtuale
HeyGen porta la generazione degli avatar deepfake su un altro livello. Più potente e preciso di Synthesia e di Deepbrain AI, la piattaforma punta tutto sulla generazione di "cloni virtuali" con le nostre fattezze. È sufficiente caricare un video lungo due minuti per clonare le proprie fattezze, oppure un audio da un minuto per campionare la voce. Oppure, in alternativa, si può utilizzare un avatar preimpostato che può per esempio, come le intelligenze artificiali concorrenti, illustrare in un video i successi aziendali.
La versione in prova gratuita è scarna, i crediti sono ridotti all'osso e non si possono creare avatar basati sulla propria immagine. In compenso, si può creare un video presentazione e modificare tutte le sue componenti, dalle immagini usate sullo sfondo fino al copione recitato dall'avatar. Per chi vuole portare a un livello superiore le potenzialità di HeyGen, ci sono due livelli di abbonamento premium: uno da 45 e uno da 112 euro, che sbloccano tutte le funzionalità che in prova gratuita si possono solo sognare.
BasedLabs, per creare immagini fotorealistiche in movimento
Il funzionamento di BasedLabs è semplice: si parte da un'immagine che poi viene animata da uno dei modelli disponibile. Per creare la figura, si può utilizzare il più classico dei prompt (e l'app incoraggia a scendere nei minimi dettagli) oppure da un'immagine che esiste già. Ovviamente, indicare al modello quale movimento vogliamo che compia la figura aiuterà a rendere più preciso il risultato. Per esempio, una donna che cammina in mezzo alla foschia.
Rispetto a Canva e Picsart, è in grado di generare immagini in movimento di altissima qualità. Tuttavia, proprio come le altre due, non riesce a generare movimenti molto complessi o più lunghi di qualche frame, anche quando si imposta l'opzione "Motion" al massimo del suo valore.
Al momento della registrazione, vengono assegnati 15 token che bastano per la creazione di un paio di immagini in movimento. Con i piani a pagamento da 17 e 45 euro si potranno ottenere rispettivamente 1.000 e 3.600 crediti ogni mese. Il vantaggio è che allo scadere dei 30 giorni, i token non andranno persi ma potranno essere accumulati.