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Prima di mettere sui social la prossima foto dei vostri figli dovreste guardare questo video

La compagnia telefonica Deutsche Telekom ha pubblicato un spot in cui una bambina spiega ai suoi genitori cosa succede alle sue immagini dopo che vengono pubblicate sui social. Una prospettiva non esattamente rasserenante.
A cura di Valerio Berra
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Una ghianda, un cuore, un emoji sorridente. I mezzi artigianali per nascondere il volto dei figli nei primi mesi di vita ci sono tutti. E di solito si inizia così. Poi però con il tempo si diventa più tolleranti. Comincia a scappare qualche foto di profilo, di tre quarti, poi qualche primo piano, qualche video. Magari immagini buffe, magari immagini che poi diventano meme e sfuggono al nostro controllo. Un comportamento che si chiama Sharenting, termine nato dalla fusione tra share (condividere) e parenting (genitorialità). Un comportamento che la compagnia telefonica Deutsche Telekom ha scelto ora di raccontare con un spot parecchio efficace.

La campagna ShareWithCare è stata lanciata ufficialmente il 3 luglio scorso ma sta diventando virale in questi giorni. Racconta la storia di Ella, una bimba di 9 anni con due genitori che ogni tanto pubblicano qualche sua foto sui social. Niente di eccessivo. Non siamo davanti ai casi delle famiglie di influencer o dei genitori che provano in ogni modo a far diventare i loro figli dei baby modelli. Solo qualche foto ogni tanto, esattamente come fa il 75% delle famiglie tedesche.

Ella invecchiata dall’intelligenza artificiale

Lo spot di Deutsche Telekom mette in scena un’esperimento social. Il volto di Ella viene invecchiato e diventa quello di una donna adulta. Tramite la tecnologia deepfake si anima, parla e registra a sua volta un filmato da far vedere ai suoi genitori. Mostra cosa si pul fare con una singola immagine rubata della bambina. Il furto di identità, la creazione di meme che la mettono in ridicolo appena comincia l’adolescenza e anche peggio. Gli esempi vanno dalla creazione di profili falsi con il suo volto alla riproduzione della sua voce usata per truffare gli stessi genitori.

Secondo i dati diffusi da Deutsche Telekom, arrivato all’età di cinque anni ora un bambino ha mediamente 1.500 foto di se stesso online. Il numero è elevato e probabilmente non riguarda solo le immagini dei social. Vorrebbe dire che i genitori postano circa una foto al giorno dei loro figli, forse un po’ troppo. Eppure chiarisce la portata di un fenomeno ancora pericoloso. Tanto che in Francia c'è anche un disegno di legge per vietarlo.

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