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Perché xAI ha la acquisito la piattaforma X: è il primo passo del grande piano di Elon Musk

L’accordo è una mossa strategica nel mercato dell’intelligenza artificiale che ha trasformato i dati di addestramento nel nuovo oro. Poter attingere direttamente dalla piattaforma informazioni per addestrare il modello darà un vantaggio strategico a Elon Musk.
A cura di Elisabetta Rosso
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È un tassello in più per il grande piano di Elon Musk. La sua azienda di intelligenza artificiale, xAI, ha acquisito X, ex Twitter, per 33 miliardi di dollari. “Oggi compiamo ufficialmente il passo per combinare dati, modelli, elaborazione, distribuzione e talento”, ha dichiarato il miliardario. L’operazione va a rinforzare ulteriormente la sinergia tra le aziende di Musk, dall’automotive con Tesla, all’aerospazio con SpaceX. Non solo. L’integrazione tra X e xAI ha soprattuto un grande obiettivo: l'addestramento di Grok. Il modello di intelligenza artificiale sviluppato da xAI, grazie all'acquisizione potrà utilizzare il vasto database di interazioni generate dagli utenti della piattaforma.

L'accordo è una mossa strategica nel mercato dell'IA che ha trasformato i dati di addestramento nel nuovo oro. Poter attingere direttamente dalla piattaforma informazioni per addestrare il modello darà un vantaggio strategico a Elon Musk che ora vuole in tutti i modi superare il suo grande nemico Sam Altman, Ceo di OpenAI.

Perché l'acquisizione era un passo inevitabile

L’acquisizione è stata formalizzata attraverso uno scambio azionario, senza il coinvolgimento diretto di capitali liquidi. In un post su X, Musk ha dichiarato: “La combinazione valuta xAI a 80 miliardi di dollari e X a 33 miliardi di dollari (45 miliardi di dollari meno 12 miliardi di dollari di debito)”. Secondo gli analisti di DA Davidson & Co Gil Luria la scelta di 45 miliardi di dollari non è una coincidenza "é 1 miliardo di dollari in più rispetto alla transazione di take-private per Twitter nel 2022."

L’accordo segna un passaggio inevitabile nel piano di Musk. “Questo sviluppo può sembrare inaspettato, ma rappresenta una naturale evoluzione del controllo di Musk sulle sue aziende”, ha spiegato Paolo Pescatore, esperto di tecnologia di PP Foresight. "In una certa misura, chiude un capitolo della turbolenta saga di X". E ne apre anche uno nuovo per vincere la guerra dell'intelligenza artificiale. 

Una mossa strategica nel mercato dell’IA

L’integrazione tra X e xAI potrebbe rafforzare la posizione di Musk nella competizione globale per il dominio dell’intelligenza artificiale. xAI, fondata meno di due anni fa, ha raccolto 10 miliardi di dollari in finanziamenti, raggiungendo una valutazione di 75 miliardi di dollari. La società ha ampliato rapidamente la sua infrastruttura, costruendo a Memphis, Tennessee, quello che potrebbe diventare il più grande supercomputer al mondo, il Colossus. Deve fare però i conti con OpenAi, capitanata da Sam Altman.

La competizione nel settore è feroce. A febbraio, Musk ha cercato di acquisire OpenAI con un’offerta da 97,4 miliardi di dollari, ma la proposta è stata respinta. Nel frattempo, ha avviato una battaglia legale contro l'azienda, accusandola di aver tradito la sua missione originaria di operare come organizzazione senza scopo di lucro. A fare da retroscena è poi la lunga guerra tra Musk e Altman.

I possibili problemi legali dell'accordo

L’operazione potrebbe attirare l’attenzione delle autorità di regolamentazione. La fusione tra una piattaforma di social media e un’azienda che sviluppa avanzati modelli di intelligenza artificiale solleva infatti interrogativi su privacy, concorrenza e controllo dei dati.

Con l’acquisizione di X da parte di xAI, Elon Musk non solo continua a rimodellare a suo piacimento il panorama della tecnologia, ma accresce il proprio potere su una delle risorse più preziose dell’era digitale: i dati. Infine molti dettagli dell'accordo sono rimasti poco chiari, per esempio in che modo gli investitori potrebbero essere compensati o il destino dei leader di X integrati nella nuova società. 

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