Perché WhatsApp vuole opporsi a una legge contro la pedopornografia
Quello fra privacy e prevenzione è un limite sottile. Forse non è neanche una linea, ma un’area che si può allargare o restringere a seconda dei contesti. In questa zona dipinta con pixel grigi è iniziato uno scontro tra il Regno Unito e Meta. Nello specifico tutto riguarda una delle app di messaggistica gestite dal colosso di Mark Zuckerberg: WhatsApp.
Tutto comincia dall’Online Safety Bill, una legge in discussione nel Parlamento britannico sulla sicurezza dei contenuti online. Secondo il sito del Parlamento al momento la legge si trova ferma alla Camera dei Lord, dopo essere già stata approvata dalla Camera dei Comuni. Nota di servizio. Il sito del Parlamento britannico offre un servizio ottimo per capire il processo di approvazione di una legge. Quello del Parlamento italiano propone ancora di seguire l'andamento della legge con i Feed Rss.
Cosa dice l’Online Safety Bill
Al momento questo disegno di legge chiede alle società che gestiscono le piattaforme di comunicazione di dotarsi di un sistema che consenta loro di monitorare alcuni dei contenuti che vengono scambiati dagli utenti. Uno di questi sono i contenuti pedopornografici. Il problema (secondo la legge) è che ci sono casi, come WhatsApp o Signal, in cui le comunicazioni vengono gestite attraverso un sistema di crittografia end-to-end.
Questa tecnologia non permette la lettura delle chat da parti terze. Le società che gestiscono il servizio non possono sapere quali contenuti si scambiano gli utenti. La richiesta dell Parlamento britannico quindi sarebbe un inedito, anche se riguarderebbe solo alcune categorie di contenuti come ha spiegato alla testata Wired Uk Michael Tunks, resonsabile della no profit Internet Watch:
“È un problema di abuso di minori negli ambienti con crittografia end-to-end. Il disegno di legge sulla sicurezza online è molto chiaro sul fatto che l'attività di scansione riguarda specificamente la pedopornografia e anche il terrorismo”.
La posizione di WhatsApp
Will Cathcart, responsabile di WhatsApp per Meta, non è esattamente sulla stessa linea di Tunks. Anzi. Per lui questi disegno di legge è un attacco frontale alla privacy e ai sistemi di crittografia end-to-end: "I nostri utenti in tutto il mondo vogliono sicurezza: il 98% dei nostri utenti si trova al di fuori del Regno Unito, non vogliono che riduciamo la sicurezza del prodotto”.
E ancora. Cathcart ha paragonato i progetti del Regno Unito a quelli di Paesi che impongono restrizioni alla libertà dei cittadini: “Recentemente siamo stati bloccati in Iran, per esempio. Non abbiamo mai visto una democrazia liberale farlo”. Se la legge diventasse definitiva e WhatsApp venisse bloccato, il problema non sarebbe esattamente passeggero. Secondo Ofcom, l’autorità britannica per la regolamentazione delle comunicazioni al momento su dieci adulti che utilizzano internet, almeno sette hanno scaricato e utilizzato WhatsApp.