Perché su TikTok si sta leggendo una vecchia lettera scritta da Osama bin Laden
Lunedì un utente di TikTok ha pubblicato un video in cui leggeva parti di “Lettera all’America” di Osama bin Laden. Nel testo vengono elencate le motivazioni dietro agli attacchi dell'11 settembre. Non solo, critica anche il sostegno degli Stati Uniti a Israele, e accusa gli americani di finanziare "l'oppressione" dei palestinesi. La lettera è piena anche di commenti antisemiti. Gli utenti dopo aver visto il video hanno cominciato a condividerla, usando la lettera come chiave di lettura per il conflitto tra Hamas e Israele. Sui social hanno scritto: "Ci hanno mentito per tutta la vita". "Ora ho capito tutto". "Ero a favore del colonialismo finché non ho letto la lettera di Bin Laden all’America". Sembra che giovedì l’hashtag #lettertoamerica abbia raccolto più di 10 milioni di visualizzazioni su TikTok.
Le clip sono state pubblicate anche su X (fu Twitter) la scrittrice Yashar Ali ha segnalato i video sul suo profilo. Il post di Ali è stato ricondiviso 11.000 volte e ha raggiunto 23,8 milioni di visualizzazioni. "Molti utenti hanno spiegato che la lettera ha aperto loro gli occhi e che non vedranno mai più le questioni geopolitiche nello stesso modo”, ha scritto Ali.
Charlie Winter, direttore dell'area di ricerca per la piattaforma di intelligence ExTrac, ha dichiarato in un'intervista giovedì di essere "piuttosto sorpreso dalla risposta" degli utenti. “Non è la lettera in sè a diventare virale. Ma solo alcune sue parti. Non so perché le persone non la leggono tutta. Vogliono vedere solo le parti che vogliono vedere".
Da dove arriva Letter to America
La paternità della lettera è attribuita a bin Laden, eppure non è certo che sia stato proprio lui a scriverla. Nel testo vengono elencate le motivazioni dell'attentato dell'11 settembre, tra queste il supporto statunitense a Israele, il supporto agli attacchi contro musulmani in Somalia, la presenza di governi filo-americani nel Medio Oriente e le sanzioni contro l'Iraq. La lettera scritta nel 2002 è stata pubblicata su un sito web dell'Arabia Saudita utilizzato da Al-Qaeda. È stata anche ripresa e tradotta dai quotidiani internazionali.
In seguito alla diffusione della lettera sui social il quotidiano The Guardian ha rimosso il testo dal suo sito, sostituendola con la seguente dichiarazione: “La trascrizione pubblicata sul nostro sito web è stata ampiamente condivisa sui social media senza il contesto completo. Pertanto abbiamo deciso di rimuoverla e indirizzare invece i lettori all’articolo di notizie che originariamente la contestualizzava”. Giovedì, la Casa Bianca ha dichiarato: “Non esiste mai una giustificazione per diffondere le bugie ripugnanti, malvagie e antisemite che il leader di al Qaeda ha diffuso subito dopo aver commesso il peggior attacco terroristico nella storia americana”.
Il commento di TikTok
"I contenuti che promuovono questa lettera violano chiaramente le nostre regole sul sostegno a qualsiasi forma di terrorismo", ha affermato TikTok in un comunicato. "Stiamo rimuovendo in modo attivo e aggressivo questo contenuto e indagando su come è arrivato sulla nostra piattaforma". TikTok ha aggiunto che in realtà è stato un fenomeno ristretto, al momento però non siamo in grado di valutare la portata del trend dato che la piattaforma ha rimosso i video con l’hashtag #lettertoamerica. La società ha dichiarato: “Il numero di video su TikTok è piccolo e i rapporti sui trend sulla nostra piattaforma sono imprecisi. Inoltre i video sono apparsi su più piattaforme e media”.
TikTok promuove i contenuti pro Palestina?
Mike Gallagher, deputato del Wisconsin, ha accusato TikTok. Crede che l'app stia "facendo il lavaggio del cervello ai nostri giovani per spingerli a sostenere la Palestina", e che la “propaganda pro Hamas su TikTok dovrebbe essere un campanello d’allarme agli americani". Secondo Gallagher la piattaforma promuoverebbe i contenuti su indicazione del governo cinese. Non è l'unico, diversi esponenti del Partito Repubblicano infatti hanno puntato il dito contro la piattaforma che vuole plasmare le menti dei giovani americani. TikTok ha risposto alle accuse spiegando che i contenuti sono generati dalla community e che i suggerimenti si basano sulle interazioni degli utenti. "TikTok non promuove nessuno schieramento", ha spiegato nel comunicato.